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Se nell'ultimo decennio aveste cercato un sistema quasi sicuro per perdere soldi, investire sul settore bancario sarebbe stata una delle migliori idee. E non solo su Monte dei Paschi di Siena, Carige, Veneto Banca, Pop Vicenza o le varie Etruria e Marche. A gennaio 2007, Unicredit capitalizzava a Piazza Affari 74 miliardi di euro ed era considerata la migliore del settore per redditività e potenzialità di espan- sione anche all'estero grazie ad acquisizioni in mezza Europa. Un gioiello. Soprattutto per Alessandro Profumo, l'amministratore delegato che incassava nel 2010 con le dimissioni (mentre il titolo era già in picchiata) un mega bonus da 40 milioni per "la creazione di valore generata sotto la sua guida".
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È vero: ciò che una mano toglie, l'altra dà . Un primo effetto del temibile bail-in è che diversi clienti delle banche tradizionali si stanno riversando in quelle con i promotori. Il salvataggio interno, che coinvolge gli obbligazionisti e i correntisti sopra i 100 mila euro in caso di fallimento della banca, sta spingendo i risparmiatori verso chi può aiutarli con consulenza sul portafoglio titoli. Cercano consigli.
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Una domanda accusa di Franco Tandin (in
una video intervista a VicenzaPiu.Tv rivelava di un pegno che sarebbe stato conferito a favore dell'Istituto di Montebelluna per un controvalore di 300 milioni di euro in azioni della Effeti di Amenduni, Palladio Partecipazioni, Marchi e De Vido) aveva trovato eco anche su VicenzaPiu.com, come su altri mezzi nazionali, il giorno in cui l'assemblea di Veneto Banca, il 19 dicembre 2015, bruciava sul tempo i cugini della Popolare di Vicenza, ora in
affannosa rincorsa di quella che
reputavano una... tartaruga, deliberando praticamente all'unanimità la trasformazione dell'Istituto di Montebelluna in Spa, la sua quotazione in Borsa e il collegato aumento di capitale da un miliardo di euro.
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Non solo Mps: ecco i sospetti sulla tenuta del sistema bancario. Siena è la linea di faglia, ma tutti i nostri istituti sono sotto osservazione: sospetti sui numeri ufficiali, redditività a zero, panico da bail-in e necessità di nuovi capitali
Londra, primi di gennaio. In una riunione riservata tra grandi investitori che guardano all'Italia, la discussione arriva sul Monte dei Paschi di Siena. I possibili investimenti su un titolo che mostra ribassi profondi vengono subito scartati per il sospetto che i bilanci siano meno rosei di quanto appaiono. L'episodio rivelatore viene ricostruito al Fatto da fonti finanziare qualificate. Torniamo a oggi. "Stiamo a prezzi che non vedevo da una vita", confida un importante analista.
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Leggera ma efficace». Più che una nave, come l'ha chiamata ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, una barchetta, chiamata a scandagliare 200 miliardi di crediti marci che impediscono alle banche di far bene il loro mestiere, oltre che d'essere redditizie. La bad bank italiana dopo un anno di scontri con la Commissione, molto severa sui profili di concorrenza e aiuto di Stato, forse è giunta alla versione definitiva. Lo sapremo tra un paio di settimane, quando è atteso il via libera informale alla proposta appena inoltrata dal ministro alla commissaria Margrethe Vestager.
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Anche se non è strettamente, per ora, legato al nostro territorio, l'argomento di oggi, parlando di MPS che ha incorporato l'Antonveneta e del problema generale che riguarda tutti gli investitori, specialmente quelli "bancari", può comunque interessare i lettori. Nemmeno il più cupo pessimista di loro, magari uscendo dalla sala in cui si proietta in questi giorni anche a Vicenza "La grande scommessa" (The big short), il film documento in cui si racconta la crisi del 2008, avrebbe mai previsto un inizio d'anno così drammatico per le Borse di tutto il mondo. Dopo che già nelle ultime due sedute dell'anno, il 30 e 31 dicembre, Wall Street aveva fatto segnare dei ribassi che, visti oggi, dovevano suonare come campanelli d'allarme, nella prima settimana del 2016 queste sono state le performances: Dow Jones (-6,1%), S&P500 (-6,00%) e Nasdaq (-7,3%). Ritengo che sia il peggior inizio d'anno di sempre.
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Categorie: Banche
L'allusione della Boschi su Banca Etruria e BPVi rivela il legame particolare tra Zonin e Bankitalia preludio alla "difficile" situazione attuale
di Marco Palombi
L’attacco è di violenza inusitata. Scolpisce Maria Elena Boschi sul Corriere della Sera di domenica: “Mi fa sorridere il fatto che alcuni autorevoli esponenti oggi prendano determinate posizioni, pur sapendo che sono le stesse persone che un anno fa suggerivano a Banca Etruria un’operazione di aggregazione con la Popolare di Vicenzaâ€.
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Categorie: Banche
Continua il panorama tracciato da Il Messaggero Veneto, si legge su VeneziePost, sull'apertura dell'inchiesta contro BpVi da parte della procura di Udine, ma altri atti potrebbro iniziare altrove, in particolare in merito alle possibili responsabilità dei dipendenti locali della banca. Ma se è umano che provino a difendersi formalmente per non fare da capri espiatori, aggiungiamo noi, i funzionari delle filiali che hanno carpito la buon fede (e l'ignoranza) dei clienti che a loro si affidavano non possono sostenere la tesi di essere "esecutori" innocenti di ordini di "mandanti" cattivi.
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Categorie: Banche
Investimenti a rischio zero non esistono: il free-risk sui mercati finanziari è pura illusione, il pasto gratis, il free lunch, è un miraggio. Qualsiasi strumento finanziario comporta un rischio per chi lo acquista: azionario, obbligazionario, subordinato o senior. Che sia un rischio di credito, insolvenza, tasso d'interesse o di cambio, liquidità , geopolitica, un cigno nero. Persino i risparmi stipati sotto il materasso sono esposti al rischio di inflazione e quindi di perdita di potere di acquisto. Esistono invece - e lo saranno anche in questo 2016 dominato dal quantitative easing della Bce - strumenti con rendimenti a tasso zero o addirittura sotto zero, dove il rischio c'è ma, per quanto basso, non è remunerato, colpa anche di un'inflazione che si ostina ad orbitare attorno al valore zero.
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Categorie: Politica, Banche
Più passa il tempo e più Renzi è costretto a raccontare balle per nascondere la situazione drammatica verso la quale ci sta portando. E' un concetto semplice da comprendere, se abbiamo una piccola falla, basterà poco per coprirla (ossia dovremo dire solo una piccola bugia per nasconderla), ma se la falla è grande dovremo ricorrere a delle balle spaziali, esattamente come sta facendo ultimamente Renzi.
Quindi carissimi lettori, le dichiarazioni del nostro Premier dovete leggerle "al contrario", più sparge ottimismo ... e più dovete preoccuparvi! Ed ultimamente (l'avete notato?) Renzi è un fiume in piena, è una persona che ha chiaramente perso il controllo.
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