"BPVi, a Schio nasce un Comitato nazionale: forse punta al Cda ma intanto segue solite vie legali", così titolavamo ieri "in diretta" mentre resso la sede USB di Schio stava per terminare la prima riunione costituente del Comitato Nazionale Piccoli Azionisti BPVI.
Noi vi abbiamo allertato, da soli, sui problemi dell'Istituto di Zonin. Ora va difesa dai raider la banca dei vicentini guidata da Iorio Di Giancarlo Marcotti e Giovanni Coviello (da VicenzaPiù Magazine n. 279 in edicola e online) Pensiamo di aver dato prova di una certa affidabilità (tecnica e mediatica) nel trattare le problematiche legate alla Banca Popolare di Vicenza. I giornali locali più "influenti" si sono incredibilmente accorti della gravità della situazione soltanto quando il bubbone era già scoppiato (sarà stato un caso?).
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Dopo disinteressamenti e amnesie che durano da anni, da quando prima era prevedibile e poi chiaro in quale voragine i vertici targati "presidenza Zonin" stavano spingendo la Banca Popolare di Vicenza e in quale disperazione stavano cacciando le decine di migliaia di azionisti, specialmente quelli che Zonin, Sorato, Zigliotto e la stampa cosiddetta locale avevano spinto ad aderire alle ultime operazioni sul capitale, i politici, nazionali ma con legami locali, i media, gli imprenditori e i sindacati locali stanno inscenando una sarabanda mediatica che non cancella le loro responsabilità e le loro collusioni.
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È stato, ovviamente, tempestato di domande (alcune sono qui con le relative risposte nel video "rubato" al... protocollo, ndr) il nuovo Ad e direttore generale della Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, spalleggiato con professionale discrezione dal vice De Francisco, di nome Iacopo con l'originale "i" e non con la più classica "j" di altri vice locali... (Il video ha con qualche problema di sincronizzazione audio, di cui ci scusiamo, ma lo rendiamo disponibile per l'importanza del documento, ndr)
Cessioni sospette delle azioni, a poche settimane dalla svalutazione del titolo: è uno degli aspetti su cui sta lavorando la procura di Vicenza in seno all'inchiesta, delicata e complessa, sulla Banca Popolare di Vicenza. Un «vaso di Pandora» che, scoperchiato, ha innescato in questi giorni una serie di telefonate e fatto pervenire una sequenza di esposti in tribunale da parte di soci dell'istituto. Tra questi anche chi si è presentato direttamente in caserma, alla Guardia di Finanza.
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Il rischio di un effetto domino sul fronte delle conseguenze in Veneto dalle crisi di Popolare Vicenza e Veneto Banca. Ma anche la disponibilità ad investire nel rilancio, con piani credibili. Invita ad un atteggiamento attivo di fronte alla crisi delle due popolari, Alberto Baban, presidente nazionale della Piccola industria di Confindustria, imprenditore attivo con la sua Tapì, ma anche tra i leader della rete imprenditoriale di Venetwork, oltre che membro del consiglio territoriale di Unicredit. Che di fronte alla crisi di Bpvi esplosa con le perquisizioni di martedì punta sugli elementi che possano rilanciare l'interesse intorno all'istituto.
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...La fiducia riconfermata in Confindustria (al suo presidente presente dal 2003 anche nel Cda della BPVi e indagato dalla Procura per i ben noti fatti dell'Istituto durante lultima fase della gestione Zonin, ndr) non scioglie l'altro nodo sul tavolo di Zigliotto, che starebbe valutando le dimissioni dal cda della banca nei giorni successivi all'assemblea. Opzione toccata nel corso della giunta. E su cui le valutazioni paiono ancora aperte. L'altro fronte in movimento nella crisi della popolare vicentina è l'aumento di capitale. Se i grandi soci paiono in manovra, altrettanto appare la politica.
C'è un rischio commissariamento della Banca Popolare di Vicenza? Da una parte l'istituto continua a operare regolarmente, dall'altro il cda sembra aver perso la serenità (e credibilità ) necessaria per lavorare su passato e presente. Un vasto ricambio appare necessario visto che fra gli indagati ci sono presidente Gianni Zonin e due consiglieri (tra cui Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza, ndr) oltre ad alcuni ex manager).
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Il piano industriale 2015-2020 della Banca Popolare di Vicenza messo a punto dall'amministratore delegato Francesco Iorio sarà portato sul tavolo del consiglio di amministrazione martedì prossimo e reso noto mercoledì. Il piano, le cui linee prevedono una semplificazione della struttura operativa e una maggiore focalizzazione sull'attività tradizionale, prevederà uno slittamento della data di trasformazione dell'istituto in Spa e della successiva quotazione in Borsa, posticipata ad aprile del 2016.
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In Federico Formisano segretario unitario del Pd di Vicenza: decretò la “fine politica” di Otello Dalla Rosa, ora lo accompagnerà per le amministrative 2018