Il piano industriale BPVi, uno stralcio di domande a Iorio. Che risponde da manager: è il segno del cambiamento
Giovedi 1 Ottobre 2015 alle 01:15 | 0 commenti
È stato, ovviamente, tempestato di domande (alcune sono qui con le relative risposte nel video "rubato" al... protocollo, ndr) il nuovo Ad e direttore generale della Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, spalleggiato con professionale discrezione dal vice De Francisco, di nome Iacopo con l'originale "i" e non con la più classica "j" di altri vice locali... (Il video ha con qualche problema di sincronizzazione audio, di cui ci scusiamo, ma lo rendiamo disponibile per l'importanza del documento, ndr)
Mercoledì 30 settmebre, durante e dopo i dodici minuti di illustrazione del Piano Industriale 2016 - 2020, che poi sarà presentato in un road show in Europa e sulle piazze finanziarie internazionali oltre che, ci ha tenuto a dirlo il nuovo AD, sul territorio, l'ex manager di UBI Banca , "consigliato" fortemente a Vicenza dalla Banca d'Italia e non solo, si è dimostrato subito molto tecnico anche se non sembra debole sul fronte dei rapporti istituzionali iniziati con una visita, personale ha detto e per parlare del nuovo... Senato, a Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Francesco Iorio è stato, e non poteva essere diversamente, ben poco imbonitore dei poveri azionisti, specialmente gli ultimi arrivati il cui "anomalo" corteggiamento da parte di Zonin & c. perchè investissero in una banca che era sull'orlo del collasso (se non di un infarto) ha acceso, sia pure tardivamente, i fari della Procura di Vicenza.
Il suo piano industriale (di salvataggio) è di fatto il primo e basilare passo, di sicuro già discusso o concordato con chi garantisce l'aumento di capitale della BPVi, per rimettere in carreggiata la Banca Popolare di Vicenza, sconquassata da fatti di cui siamo stati fedeli e coscienziosi cronisti da tempi non sospetti, fin dal 2010 e prima che i buoi fuggissero da una stalla, che ora è troppo facile voler semplicemente chiudere.
Se, onestamente, ottima, tecnicamente, è stata l'impressione che ha fatto a noi umili giornalisti di provincia, che poi proveremo a valutarlo sul raggiungimento degli obiettivi, non sono mancate le domande fino, quasi, a stremarlo dopo oltre un'ora d fuoco di fila, su tanti punti.
Tra cui quelli che a noi sono parsi focali:
1 - La banca rimarrà multiregionale (Veneto, Friuli in primis e poi Sicilia, Lazio, Toscana e Lombardia ma non avrà più ambizioni nazionali) e sarà una delle più patrimonializzate del sistema italiano dopo la ricapitalizzazione, che avverrà un giorno dopo la quotazione. Non esistono problemi di liquiditÃ
2 - La Banca tornerà a fare esclusivamente la banca (raccolta e credito), sarà disponibile a dialogare con tutti ma non dedicherà attenzione alle influenze di qualunque tipo (politiche e di categorie) che altri, eventualmente e nel passato, avessero avuto
3 - I circa mille azionisti finanziati con crediti legati alla sottoscrizione di azioni saranno valutati in base alla loro rispondenza ai parametri bancari per verificare se non debbano essere chiamati al rientro
4 - il valore delle azioni non sarà né alto né basso ma quello che ha la banca in base alla situazione che l'AD ha trovato e in base al principio che anche in finanza "nulla si crea nulla si distrugge"; l'unica scelta dannosa per gli attuali azionisti, tecnicamente, sarà il non seguire, se potranno, l'aumento di capitale perché diluirebbero il valore del loro investimento
5 - i 575 dipendenti in esubero usufruiranno dei paracadute previsti per i contratti del bancari e dopo i primi che dovranno lasciare la banca a inizio 2016 l'altra metà di tagli è prevista per il 2020
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