I movimenti dei "grandi" soci locali per BPVi e Veneto Banca prima della borsa. Ma a Vicenza è navigazione al buio per migliaia di piccoli soci mentre arranca l'economia locale
Giovedi 4 Febbraio 2016 alle 10:28
Veneto Banca e la Banca Popolare di Vicenza si avvicinano alla scadenza più importante nella loro storia recente, la quotazione a Piazza Affari, la prima con chiarezza dopo la svolta assembleare che ha sancito davanti ai soci convocati in blocco la "rottura" col passato, la seconda tirata per il colletto di qua e di là da quelle che sembrano le solite pressioni e pulsioni locali, storicamente e "ambientalmente" favorevoli alle debolezze dell'Istituto in cui ha potuto regnare da zar incostrato per decenni Gianni Zonin col suo "staff", dal tecnico Sorato al "politico" Zigliotto.
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Il Fatto: alle banche non basta essere grandi, servono tecnologia e... leggerezza nelle filiali. Un avviso a Padoan, Visco, BPVi & c.
Mercoledi 3 Febbraio 2016 alle 10:09
Se nell'ultimo decennio aveste cercato un sistema quasi sicuro per perdere soldi, investire sul settore bancario sarebbe stata una delle migliori idee. E non solo su Monte dei Paschi di Siena, Carige, Veneto Banca, Pop Vicenza o le varie Etruria e Marche. A gennaio 2007, Unicredit capitalizzava a Piazza Affari 74 miliardi di euro ed era considerata la migliore del settore per redditività e potenzialità di espan- sione anche all'estero grazie ad acquisizioni in mezza Europa. Un gioiello. Soprattutto per Alessandro Profumo, l'amministratore delegato che incassava nel 2010 con le dimissioni (mentre il titolo era già in picchiata) un mega bonus da 40 milioni per "la creazione di valore generata sotto la sua guida".
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Papa Francesco, la lotta contro i soldi "sterco del diavolo" e la fronda del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia
Lunedi 1 Febbraio 2016 alle 22:14
Emiliano Fittipaldi, giornalista de L'Espresso e autore di "Avarizia", il libro-scoop sugli scandali finanziari della curia, ha scritto un articolo col titolo "Papa versus Cei" e col significativo sommario "Francesco è favorevole al raduno contro la legge sulle unioni civili. Ma non gli è piaciuto l'attivismo aggressivo deciso dai vescovi italiani". Ve ne proponiamo di seguito l'estratto sul potere economico e finanziario della Curia, il nemico diabolico combattuto da Francesco che oggi, scrive La Stampa su Vatican Insider, "ha messo in guardia i cinquemila religiosi e le religiose ricevuti in udienza per la conclusione dell'Anno della Vita consacrata, dal rischio di attaccarsi al denaro, «sterco del diavolo»...". Ecco cosa scrive Emiliano Fittipaldi.
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Dopo il forfait di Amenduni (?) il vicentino Scaroni verso il vertice di Ilva
Lunedi 25 Gennaio 2016 alle 10:05
La rottamazione non è per sempre. Dicono che il mediatore d'affari (faccendiere suona male) Luigi Bisignani sia attivissimo. E i risultati si vedono. Torna nelle cronache perfino (il vicentino, ndr) Paolo Scaroni, allontanato dall'Eni da Matteo Renzi. E che ora continua a essere indicato come il possibile capo dell'Ilva se lo stabilimento dovesse passare a una cordata di imprenditori italiani (di cui ad oggi non farebbe stranamente parte la famiglia Amenduni che pure è socia al 10% e, come da noi supposto, potrebbe non essere indifferente al suo futuro, vertenze per danni a parte, ma forse è diversamente focalizzata... ndr).
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I derivati bruciano il tesoretto dell'Italia: quattro miliardi all'anno di interessi annacquano gli effetti del Quantitative Easing
Martedi 19 Gennaio 2016 alle 21:09
Così è sfumato il tesoretto. Le misure della Bce hanno garantito al Tesoro risparmi per 5 miliardi. Che le perdite sui derivati hanno però quasi vanificato. Lo rivelano i dati ufficiali Come se non ci fosse Mario Draghi. Come se la Banca centrale europea (Bce) non avesse mai lanciato il "quantitative easing", la massiccia manovra di sostegno all'economia dei Paesi dell'Eurozona. Come se i tassi d'interesse sul debito pubblico non fossero da tempo crollati in prossimità dello zero. È questo l'effetto paradossale che il Tesoro è costretto ad affrontare negli ultimi mesi a causa dei cosiddetti derivati sottoscritti negli anni passati con le banche internazionali, i cui contratti sono tenuti sotto stretto riserbo.
Continua a leggereDal Friuli a Vicenza controversie da milioni di euro tra azionisti e Banca Popolare di Vicenza
Martedi 19 Gennaio 2016 alle 15:13
Galan non decade grazie ai Dem e vale 35 mila euro come deputato, dal giorno della condanna ai domiciliari
Sabato 16 Gennaio 2016 alle 18:49
Ancora una fumata nera per la decadenza da deputato di Giancarlo Galan. Con scambio di accuse tra Movimento Cinque Stelle e Pd. I grillini, infatti, hanno accusato i dem di rallentare l’iter che, secondo la legge Severino, porterà l’ex governatore del Veneto alla perdita del seggio parlamentare. Galan, infatti, nell’ottobre del 2014 ha patteggiato una condanna a 2 anni e 10 mesi diventata definitiva il 3 luglio 2015, arrivata per l’inchiesta relativa agli appalti del Mose, che Galan sta scontando ai domiciliari dopo aver passato 78 giorni in carcere.
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La bad bank sarà "leggera", una per ogni banca e con garanzie statali a richiesta
Venerdi 15 Gennaio 2016 alle 22:13
«Leggera ma efficace». Più che una nave, come l'ha chiamata ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, una barchetta, chiamata a scandagliare 200 miliardi di crediti marci che impediscono alle banche di far bene il loro mestiere, oltre che d'essere redditizie. La bad bank italiana dopo un anno di scontri con la Commissione, molto severa sui profili di concorrenza e aiuto di Stato, forse è giunta alla versione definitiva. Lo sapremo tra un paio di settimane, quando è atteso il via libera informale alla proposta appena inoltrata dal ministro alla commissaria Margrethe Vestager.
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Travaglio e i "cervelli clandestini"
Martedi 12 Gennaio 2016 alle 11:29
Di seguito un commento di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano sulla questione reato di immigrazione clandestina Il governo Renzi, in base ai pareri tecnici dei suoi nuovi consulenti Salvini, Gasparri, Sallusti e Belpietro, ha deciso: contrariamente a quel che aveva deliberato il Parlamento con la legge delega approvata il 2 aprile 2014 da Pd, Ncd, Sel e M5S, il reato di immigrazione clandestina non si abolisce più. Non subito, comunque non tutto. Magari un domani, solo un po’. I motivi li hanno illustrati gli stessi che due anni fa davano dei populisti e dei nazisti a Grillo e Casaleggio che dissentivano, ma poi rimisero la questione al voto degli iscritti al blog e finirono in minoranza.
Continua a leggereTutti i collegamenti tra Zonin, la Banca Popolare di Vicenza e gli uomini di Visco
Martedi 12 Gennaio 2016 alle 02:03

