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Dal Friuli a Vicenza controversie da milioni di euro tra azionisti e Banca Popolare di Vicenza
Martedi 19 Gennaio 2016 alle 15:13 | 0 commenti
"Gli addetti ai lavori la chiamano “baciataâ€, vale a dire la sottoscrizione di un finanziamento a tanti zeri (un mutuo o un fido) con il quale acquistare azioni della Banca Popolare di Vicenza, ma è accaduto anche per Veneto Banca. Parecchi gli imprenditori e i professionisti del Friuli Venezia Giulia finiti nella “rete†a causa di un esclusivo, quasi parossistico, rapporto di fiducia con i funzionari dell’istituto. Hanno comperato le azioni dopo la ricapitalizzazione di BpVi della primavera 2013, quando il valore nominale del titolo era di 62,5 euro.
Oggi sono impossibilitati a vendere i pacchetti, il cui prezzo si aggira, ottimisticamente e in via del tutto teorica, attorno ai 10 euro". Così Maurizio Cescon descrive su Il Messaggero Veneto la situazione in cui si trovano molti imprenditori e professionisti friulani, che ora, con l'avvocato Giuseppe Campeis, promuovono azioni legali contro PopVi. «L’obiettivo più immediato - afferma Campeis - è quello di poter mettere in sicurezza il patrimonio dei clienti. Sono professionisti e imprenditori della nostre regione, in particolare della provincia di Udine. Una posizione “vale†tre milioni di euro, un’altra un milione e mezzo e un paio si aggirano attorno al milione. Cifre importanti, che hanno bisogno della massima tutela». Il rischio è che arrivino agli interessati ingiunzioni di rientro, cosa sinora non accaduta: «Siamo convinti che l’azione legale in sede civile - aggiunge Campeis - possa far desistere la BpVi dall’inviare i decreti per rientrare dai finanziamenti, mentre dall’altro lato vi è una sicurezza maggiore da parte di chi ha investito questi soldi, una tutela più solida del cliente. Ai miei assistiti, al momento della sottoscrizione del mutuo o del fido, è stato promesso solo a parole il riacquisto delle azioni da parte dei funzionari. Sappiamo che altre persone, invece, hanno un documento scritto da cui si evince la volontà , da parte di BpVi, di riacquistare i titoli. Ma anche in questo caso il mio consiglio è di andare in Tribunale: quella “carta†potrebbe non avere più alcun valore, visto come è cambiato l’assetto della banca dal 2013 a oggi».
Nella battaglia legale ci sono anche l'avvocato Andrea Cabrini, che tutela gli interessi di una decina tra imprenditori e professionisti tra Treviso, Vicenza e Udine (anche in questo caso importi superiori al mezzo milione di euro), e Federconsumatori con l'avvocato Barbara Puschiasis, che invece preferisce la via della conciliazione: «Ai nostri sportelli - dice la presidente regionale dell’associazione Barbara Puschiasis - si sono rivolti diversi risparmiatori con il problema della “baciataâ€, perfino un’intera famiglia con mamma e tre figli, tutti sottoscrittori di finanziamenti per milioni di euro, senza peraltro che avessero beni in controvalore. I funzionari della banca sceglievano semplicemente quelli che a loro avviso erano i migliori clienti, quelli che avevano un rapporto consolidato con l’istituto, e li facevano diventare azionisti. A nessuno è arrivata la lettera con la richiesta di rientro, se dovesse essere recapitata vedremo come si potrà reagire. In tribunale si potrebbe comunque andare a chiedere la nullità del rapporto, l’annullamento dello stesso e un risarcimento dei danni, ma sono passi che si faranno più avanti. Noi le cause civili non le escludiamo, ovviamente, ma aspettiamo prima l’avvio dei tavoli per i protocolli di conciliazione. Sappiamo che Popolare di Vicenza ha preso contatti con le associazioni di tutela dei consumatori e con la presidente della Regione Serracchiani per programmare i tavoli. Sarebbe un bel passo avanti, in un quadro che resta in ogni caso piuttosto difficile e complicato».
Nella battaglia legale ci sono anche l'avvocato Andrea Cabrini, che tutela gli interessi di una decina tra imprenditori e professionisti tra Treviso, Vicenza e Udine (anche in questo caso importi superiori al mezzo milione di euro), e Federconsumatori con l'avvocato Barbara Puschiasis, che invece preferisce la via della conciliazione: «Ai nostri sportelli - dice la presidente regionale dell’associazione Barbara Puschiasis - si sono rivolti diversi risparmiatori con il problema della “baciataâ€, perfino un’intera famiglia con mamma e tre figli, tutti sottoscrittori di finanziamenti per milioni di euro, senza peraltro che avessero beni in controvalore. I funzionari della banca sceglievano semplicemente quelli che a loro avviso erano i migliori clienti, quelli che avevano un rapporto consolidato con l’istituto, e li facevano diventare azionisti. A nessuno è arrivata la lettera con la richiesta di rientro, se dovesse essere recapitata vedremo come si potrà reagire. In tribunale si potrebbe comunque andare a chiedere la nullità del rapporto, l’annullamento dello stesso e un risarcimento dei danni, ma sono passi che si faranno più avanti. Noi le cause civili non le escludiamo, ovviamente, ma aspettiamo prima l’avvio dei tavoli per i protocolli di conciliazione. Sappiamo che Popolare di Vicenza ha preso contatti con le associazioni di tutela dei consumatori e con la presidente della Regione Serracchiani per programmare i tavoli. Sarebbe un bel passo avanti, in un quadro che resta in ogni caso piuttosto difficile e complicato».
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