Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia affronta in un'intervista e in una conferenza stampa diversi argomenti d'attualità : dalla crisi delle banche del territorio Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, la possibilità di requisizioni di alloggi sfitti a Vicenza per l'emergenza profughi da parte della Prefettura, il tema dell'inquinamento dell'acqua da PFAS e quello dell'indipendenza del Veneto e relativo referendum. Continua a leggere
Vi proponiamo alcuni estratti di due articoli su VeneziePost del collega Matteo Buffolo, il primo dal titolo "Bpvi a rischio lo sbarco in Borsa. Chi cresce con la crisi delle popolari", il secondo "Il Nordest senza le sue banche", temi che volevamo sviluppare noi stessi ma che abbiamo trovato già ben sviscerati da Buffolo, per cui gli facciamo umilmente da eco, vista la competenza che dimostra a differenza dei "nuovi educatori" finanziari, molto virtuali, più dei loro media, che pur di scrivere qualcosa propinano ai loro poveri lettori delle false verità . Come quella, ultima ma non l'ultima, del prospetto informativo della Banca Popolare di Vicenza che, secondo loro, sarebbe stato reso pubblico dalla Consob.
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In occasione dell'inizio di Vinitaly l'associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza†annuncia che insieme al Coordinamento Associazioni Soci Banche Popolari Venete “Don Enrico Torta†domenica 10 aprile 2016 a Verona, organizzerà una manifestazione sul caso Popolare di Vicenza. "Noi non ci rassegnano", afferma il presidente Luigi Ugone, "tutta Italia deve sapere che la BPVi è stata gestita male e stiamo raccogliendo le informazioni per mettere a punto un'azione legale fatta con cognizione di causa e con alta probabilità di successo!"
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Grazie a uno statuto diverso rispetto a quello della Banca Popolare di Vicenza il cda di Veneto Banca ha dovuto convocare per il prossimo 5 maggio l'assemblea per l'approvazione dei conti del 2015, a cui, sempre stando allo statuto, il board deve arrivare dimissionario per essere rinominato e, quindi, rinnovato almeno in alcuni dei suoi componeneti o nelle deleghe assegnate, tra cui quelle all'Ad Carrus. Ma la differenza con la BPVi, che la vigilia di Pasqua celebrerà un'assemblea, senza il rinnovo del Cda, per approvare un bilancio in profondo rosso ma così sminuita dalla stampa amica che questa sconsiglia addirittura la partecipazione a un passaggio di verifica che in nessuna azienda è banale tanto più che è propedeutico alla richiesta in Borsa di altri 1.763 milioni di euro per sopravvivere, non è solo quella statutaria.
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Ci fa piacere proporvi, nella nostra rassegna stampa pressochè quotidiana, l'articolo sulla prossima elezione del presidente di Confindustria Vicenza scritto dal collega Federico Nicoletti sul Corriere del Veneto che, titolandolo "Confindustria Vicenza, il caso Bpvi agita l'elezione del presidente", fa sue, aggiungendovi il suo contributo sulla lettera di alcuni industriali vicentini a Confindustria nazionale e non trattando il "dettaglio" sulle possibili ricadute politiche locali, le considerazioni del nostro direttore che erano titolate mercoledì scorso così: "Dopo il flop mangiasoldi di BPVi e delle 3 Z, per Confindustria Vicenza compromesso su Caron e Vescovi? Si profila un... Variati ter".
Ieri l'associazione "Noi che credevamo nella BPVi", in vista della riunione del 26/3 della Banca Popolare di Vicenza, con ordine del giorno "Esame e approvazione bilancio 2015; Politiche di remunerazione e incentivazione" e "alla luce di quanto emerso nelle ultime ipotesi di reato da parte della procura di Vicenza che parla, tra le altre, di associazione a delinquere e di falso in bilancio" chiedeva in una nota ufficiale ai vertici della banca "il rinvio dei due punti sopra descritti per dare la possibilità a tutti i soci di capirne a pieno le ricadute con il voto di approvazione. Altrimenti - aggiungeva il comunicato - ci vediamo costretti ad un naturale, logico ed energico voto negativo". Oggi ci arriva una segnalazione diretta di un componente di un'altra associazione, Futuro 150, la più "collaborativa" con la nuova Spa.
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Alle 13.55 circa a grande maggioranza e per alzata di mano è passato in assemblea il primo dei tre sì (obbligatori) chiesti dal Cda e dalla BCE, quello per la trasformaziione in Spa. I votanti sono stati 11.353 di cui 5.746 presenti in proprio, 5.397 per delega e 310 rappresentanti legali. Dopo la comunicazione dell'esito della prima votazione l'assemblea procede al voto degli altri 3 sull'aumento di capitale, sulla quotazione in borsa e sulla proroga dell'attuale Cda fino agli adempimenti di cui al punto precedente. A seguire i dati ufficiale, per i quali i tempi si annunciano lunghi. Alle 15.04 viene approvato anche l'aumento di capitale per 1,5 mld e alle 15.08 ha l'ok anche quotazione in Borsa. È stato anche il punto sull'acquisto di azioni proprie.A seguirevil video con le risposte di Francesco Iorio e i commenti.
Il Coordinamento Associazioni Soci Banche popolari Venete "Don Enrico Torta" dopo la manifestazione di protesta di oggi 26 febbraio con la sfilata dei sindaci in mutande, invita alla giornata di domani sabato 27 febbraio presso il Cinema Patronato Leone XIII Contrà Vittorio Veneto 1 a Vicenza: “fermiamo il saccheggio finanziario in atto, danni incalcolabili 7 famiglie su 10 coinvolte e la totalità delle aziende, resterà solo polvereâ€. Sono stati invitati tutti i 579 sindaci della regione Veneto e gli 88 Parlamentari Veneti e Friulani.
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Colpevoli in primo grado, e condannati a 10 mesi di reclusione. È arrivata ieri pomeriggio la sentenza del Tribunale penale di Milano per Matteo e Diamante Marzotto e per Massimo Caputi. Un colpo duro, ma contro cui i difensori dell'illustre vicentino faranno "naturalmente" ricorso mentre i pm . Il caso riguarda la cessione della Valentino Fashion Group al gruppo Permira, una vendita che ha garantito ai soci della Icg (l'azienda lussemburghese International Capital Growth by famiglie Marzotto e Donà Delle Rose era "esterovestita" secondo i pm, prima, e ora anche per il giudice) un plusvalenza di 200 milioni di euro, che ha comportato un'evasione fiscale stimata in circa 71 milioni.
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In Federico Formisano segretario unitario del Pd di Vicenza: decretò la “fine politica” di Otello Dalla Rosa, ora lo accompagnerà per le amministrative 2018