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Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, Codacons: veneti polentoni se non proprio mona?

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 30 Maggio 2016 alle 23:37 | 0 commenti

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Codacons Veneto
Questa vicenda delle due popolari che hanno distrutto 11 miliardi di valore rischia di confermare la caricatura dei veneti polentoni se non proprio mona. Denunciamo il dato incredibile: su 220.000 soci solo in 8000 hanno dato segni di contestazione per la fregatura subita. E gli atri 212.000 dormano, sono così ricchi che non gli importa? Nei nostri sportelli sul territorio continuiamo a confrontarci con risparmiatori delusi ai quali responsabilmente torniamo a dare fiducia. Spesso dobbiamo convincerli delle loro ragioni, si sentono così umiliati che preferiscono chiudere la vicenda.

Gioca a favore della resa l’idea che hanno sbagliato, “ho firmato”  e si autopuniscono, piangendosi addosso.

Molti sono sotto schiaffo per il fido da mantenere, per il parente dipendente, per un rapporto di amicizia da non incrinare…se la stanno mettendo via.

Ancora una volta ricordiamo:

1)      La Cassazione ha oramai ribadito che le firme fatte senza adeguata comprensione di quello che facevano firmare non valgono!

2)      Il risparmio è tutelato dalla Costituzione e le banche, i loro funzionari e promotori, non vendono carne in scatola, ma trattano un bene essenziale che devono proteggere e non  tosare.

3)      Il pregiudizio, talvolta fondato, che gli avvocati sono sciacalli  va superato affidandosi ad associazioni di tutela dei consumatori che interrompono con una lettera i termini e richiedono indietro i soldi. Poi basta essere avveduti per avere preventivi sui costi della mediazione bancaria e per l’eventuale causa…

Non è esclusa la class action (si deve aspettare il rinvio a giudizio e la conclusione delle contestazioni mosse da Bankitalia e Consob)

Veneti risparmiatori non mollate, chi vi ha imbrogliato deve pagare e le due popolari con la ricapitalizzazione (garantita da ATLANTE) hanno le risorse per far fronte ai loro debiti.

Certo piacerebbe vedere gli indagati ai domiciliari, ritirato il passaporto, sequestrati i beni ..per non inquinare le prove…e per poter avviare l’azione di responsabilità!

Gli appelli di alcune personalità a partecipare all’aumento di capitale paiono inopportune,  ma che c'azzecca? dare consigli  di tipo speculativo a chi aveva comprato le azioni  con il  fine esplicitato  “mutualistico”.

Ora le due banche navigano nel mare della speculazione, molti fanno fumo perché vogliono mantenere uno strapuntino nel Consiglio di Amministrazione per poter meglio gestire posizioni di favore e/o rallentare il momento del rientro di prestiti generosi erogati per amicizia e non per solidità.

Gli gnomi del Montello e quelli di Gambellara  hanno pensato che nel gonfalone del Veneto ci fosse una pecora da tosare, non arrendiamoci, dimostriamo che siamo il Leon assetato di giustizia.

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