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Proroga contratto Regione-Trenitalia, Cgil: auguri per inizio di una responsabile svolta

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 15 Dicembre 2015 alle 11:57 | 0 commenti

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CGIL e FILT CGIL Veneto

Dopo molti mesi di trattativa la Regione Veneto e Trenitalia Spa hanno sottoscritto l’intesa di proroga al 31 dicembre 2023 dell’attuale contratto di servizio 2009 – 2014. L’assessore Regionale aveva anticipato alle federazioni sindacali di categoria CGIL CISL UIL, nell’incontro del 3 dicembre u.s. la decisione. Il contratto di servizio era stato disdettato dal Presidente della Giunta Regionale, Luca Zaia, in data 30 dicembre 2013, a seguito della “disgraziata” fase d’avvio dell’orario invernale 2013 – 2014, che verteva principalmente nell’introduzione dei cambiamenti dell’offerta ferroviaria denominata “orario cadenzato”.

Per 15 giorni le proteste per la riduzione dei servizi soprattutto al mattino presto alla sera e nei giorni festivi e prefestivi, le rotture di carico, corse dei treni più brevi, i buchi negli orari di “morbida”, la mancata integrazione con i gestori del trasporto pubblico locale su gomma, avevano tenuto banco nel dibattito regionale con numerose manifestazioni degli utenti pendolari del trasporto ferroviario regionale.

Per fare fronte a quella fase il Presidente della Giunta disdettava il contratto di servizio in scadenza l’anno successivo, prometteva una gara in tempi brevi per cambiare il gestore e migliorare il servizio con “treni giapponesi”.

Dopo 2 anni, cambiato l’assessore, modificato alcune delle situazioni di peggiore evidenza con la collaborazione di Trenitalia Spa, si addiviene in base al regolamento europeo N°1370/2007 ad utilizzare il limite massimo previsto dalla normativa, per una proroga (6 + 3 anni). Di certo otto anni di “continuità” sono difficili da giustificare come proroga ed è auspicabile che i momenti di difficoltà che più volte si sono verificati negli anni scorsi nel rapporto contrattuale tra Regione Veneto e Trenitalia Spa non alimentino contenziosi ed incertezze sulle reciproche responsabilità sulla qualità del servizio reso all’utenza.

Dalle prime anticipazioni sugli impegni le parti danno vita ad una stagione di investimenti del gestore (nuovi treni, revamping dei TAF in servizio, interventi sulle officine di Mestre e Verona) in cambio della “continuità” del servizio per il tempo indispensabile ad ammortizzare la spesa. Si tratta di interventi misti e vari, senz’altro utili e necessari, ma tutto sommato di modesta entità rispetto ai bisogni. Se si cambiano 19 complessi di treni in otto anni è pacifico che si fa un’operazione positiva ma sono una parte delle necessità di una maggiore capacità di ammodernamento (70 – 80 treni nuovi) rispetto all’attuale dotazione strumentale della Regione Veneto per garantire “treni giapponesi”.

Il motivo di una proroga così lunga non è solo dettato dalle necessità di ammortizzare gli investimenti Trenitalia Spa spalmati su 8 anni di contratto, ma devono fare i conti con la situazione oggettiva della predisposizione del bando di gara. Sono passati due anni, le attese sulla scelta dell’assessore sono cresciute. Nell’incontro del 3 dicembre u.s. ha assicurato che entro il 2016 sarà pronto il bando di gara. Se serve qualche mese in più non è un problema. A nostro giudizio è fondamentale che rispetti l’impegno di avviare un confronto sindacale per governare e condividere le condizioni e le ricadute sul servizio e su lavoratori e utenti della gara. Di certo giudichiamo positivamente la scelta di lotto di gara unico per tutto il territorio regionale che eviti la frantumazione del servizio; l’inserimento delle clausole sociali (continuità occupazionale e dei trattamenti economici e  normativi);l’integrazione acqua – ferro – gomma dei servizi pubblici locali e regionali; il miglioramento efficace del servizio richiesto ai competitori; il biglietto regionale unificato.

Siamo decisamente favorevoli che i primi investimenti in materiale rotabile siano fatti a favore del servizio da/per Belluno. Così come la sperimentazione del biglietto unico, finalmente, siano praticati in Regione a partire da questo territorio montano. Quello che non ci convince è il quadro sistema del servizio ferroviario stretto tra rotture di carico a Montebelluna e attese di “tempi migliori”. Dare risposte certe in tempi accettabili, avendo il coraggio di modificare impostazioni o “sperimentazioni” sbagliate non possiamo che considerarlo un fatto dovuto!

L’investimento di 38 milioni di euro nelle officine ferroviarie è senz’altro una bella notizia. Lo abbiamo chiesto e rivendicato per molti anni come “garanzia e pegno del buon lavoro veneto” con la proposta di una piattaforma regionale per l’integrazione dei siti manutentivi regionali. Abbiamo temuto per due anni che un allentamento dei vincoli del contratto di servizio Regione Trenitalia Spa significasse pure la possibile messa in discussione della presenza strategica delle officine regionali di riparazione e manutenzione parco rotabile. Gli investimenti sono la migliore garanzia di continuità di una realtà industriale che dà lavoro diretto stabile e qualificato a oltre mille ferrovieri (Verona, Vicenza, Venezia, Treviso) e alcune migliaia dell’indotto ferroviario e che rappresenta professionalità e garanzia di efficienza del servizio.

Le risorse a disposizione del contratto di servizio sono immutate da anni, e restano tali, nella migliore delle ipotesi di conferma del Fondo nazionale Trasporti, sino al 2023.

Serve un reale investimento della finanza regionale nel Trasporto Pubblico Locale per un effettivo miglioramento e potenziamento del servizio ferroviario offerto ai veneti. Il salto di qualità atteso e lungamente promesso passa anche da risorse mirate ad attrarre nuova utenza grazie a una più capillare e frequente offerta ferroviaria.

Infine, non certo ultimo, non è tollerabile oltre la sparizione degli impegni infrastrutturali regionali di:

  • completamento del servizio ferroviario metropolitano regionale SFMR, del quale non si produrrà alcun avanzamento concreto neanche nel 2016;

  • la mancata elettrificazione di tutta la linea pedemontana veneta (Bassano, Camposampiero, Conegliano, Montebelluna);

  • il raddoppio delle linee a binario unico che impediscono il necessario incremento della velocità commerciale.

Gli auguri sinceri di buon lavoro all’assessore ai trasporti e a tutta la Giunta perché le occasioni perse e il tempo sprecato siano cose che segnano unicamente il periodo amministrativo di questi decenni passati, e gli impegni recentemente promessi siano l’inizio di una responsabile svolta.

Varagnolo Renzo, FILT – CGIL Veneto

Ilario Simonaggio, CGIL Veneto


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