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Perquisizioni Popolare di Vicenza, M5S: non dare tregua a questi truffatori

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 22 Settembre 2015 alle 20:51 | 0 commenti

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Pubblichiamo le note del Movimento 5 Stelle con le dichiarazioni dei senatori Cappelletti e Girotto, del deputato Mattia Fantinati, del consigliere regionale Berti sulla vicenda BPVi

“Finalmente – esulta Jacopo Berti, capogruppo nel consiglio regionale del Movimento 5 Stelle - dopo la nostra denuncia qualcosa si sta muovendo e oggi sono in corso le perquisizioni della Guardia di Finanza nella sede centrale della Banca Popolare di Vicenza e nei vari uffici in tutta Italia.

Alcuni vertici sono indagati per reati di aggiotaggio e di ostacolo delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza commesse sino al dicembre 2014”.

“A circa 200mila azionisti della banca, comuni cittadini, hanno letteralmente bruciato i risparmi di una vita – ribadisce Berti - 2 miliardi e 600 milioni di euro di risparmi polverizzati da questi pirati in giacca e cravatta. Molti correntisti denunciano di essere stati costretti con intimidazioni e ricatti ad acquistare le azioni pena la revoca dei fidi, della concessione di mutui o dell’accesso a carte di credito a condizioni concorrenziali. Veri e propri ricatti in nome del profitto per la banca e per le lobby”.

Il Movimento 5 Stelle è stato la prima forza politica a denunciare questa situazione, scendendo in piazza a fianco degli azionisti in una clamorosa manifestazione tenutasi il 12 di questo mese, dopo aver denunciato lo scandalo in Parlamento con un'interrogazione.

“Combattiamo e sempre combatteremo per porre fine a questo sistema bancario perverso, che, coperto dalla politica, sfrutta i cittadini – continua Berti - come M5S non daremo tregua a questi truffatori e chiediamo un fondo di garanzia finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti e gestito dalla Regione Veneto, per portare soccorso economico ai piccoli azionisti danneggiati; una separazione fra banche d’affari e banche commerciali; una tassa sulle speculazioni finanziarie”.

“Inoltre stiamo promuovendo una class action e, con voce sempre più forte, continueremo a denunciare una corruzione sistemica in cui le piccole imprese e i cittadini vengono truffati – conclude il capogruppo del Movimento - la nostra sarà la vittoria di Davide contro Golia. Non abbiate paura, il M5S è una comunità, nessuno è più solo. Tutti uniti possiamo piegare questo sistema finanziario e ridare potere ai cittadini”.

Senatori Enrico Cappelletti e Gianni Girotto - Movimento 5 stelle:

“Apprendiamo che sono in corso una decina di perquisizioni presso le sedi della Banca Popolare di Vicenza, finalizzate ad accertare le responsabilità dei vertici della banca. L'operazione è stata disposta dalla Procura di Vicenza.

Il M5S si é schierato da tempo con le tantissime famiglie rovinate dalle azzardate operazioni dell'istituto, presentando interrogazioni parlamentari, esposti in Procura e organizzando eventi pubblici in molte piazze d'Italia. Non abbiamo potuto non notare di essere stati i soli: silenzio dal Sindaco di Vicenza, silenzio da parte del Presidente della Regione, silenzio da parte degli altri partiti politici, evidentemente troppo vicini a questo sistema di potere.

“Pur nel rispetto dell'assunto secondo il quale nessuno é colpevole fino a sentenza definitiva, ci auguriamo che venga al più presto fatta chiarezza su questa scandalosa vicenda con particolare riferimento alle responsabilità, e che la stessa attenzione delle procure possa essere riservata anche alle altre Banche che si trovano in analoga situazione".

Mattia Fantinati, deputato del Movimento 5 Stelle:

Eccola la banca del territorio, quella vicina ai cittadini e alle piccole imprese. La banca che, riprendendo le parole di qualche mese fa di Sorato, persegue obiettivi quali  “assicurare il sostegno dei nostri territori, garantire un adeguato servizio alla clientela, salvaguardare il nostro personale e soprattutto perseguire l'interesse dei nostri soci”. Eccola la banca la cui prima riga dello statuto recita: “Il Gruppo Banca Popolare di Vicenza si ispira a principi di onestà, correttezza e trasparenza”.

La banca dalle belle premesse e dalle pessime azioni, a giudicare dall’inchiesta in corso. E a rimetterci, migliaia di comuni cittadini che sono stati obbligati ad acquistare le azioni per avere un prestito o un mutuo, o si sono ritrovati ad esserlo per aver sottoscritto delle obbligazioni della banca che sono state poi convertite in azioni, come accaduto lo scorso anno. Ricattati, sembra, in nome del profitto della banca.

Questa inchiesta è una nuova, imponente dimostrazione della necessità di riformare completamente il sistema bancario: un sistema che ha portato alla morte migliaia di aziende, che ha provocato il suicidio di troppi imprenditori, che è coinvolto in inchieste per usura e di anatocismo.  Quanti altri cittadini devono perdere i risparmi di una vita, quante imprese dovranno ancora chiudere per colpa di questa lobby? Una lobby fatta di gente che si riempie la bocca di parole quali “onestà e correttezza”, ma che è disposta a tutto per riempire le proprie tasche di denaro. Di altri.

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