Consiglio di Stato, CoVePa: le nostre osservazioni in dibattimento
Martedi 15 Marzo 2016 alle 15:07 | 0 commenti
Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa
Si possono nascondere i problemi di Pedemontana Veneta dietro a una bella esplosione e a una ancora più fantastica rimozione di un ricorso. La pupa del capo ha premuto il bottone ma mancava lui il capo, Zaia non c'era era assente segno strano che dice che non vuole forse compromettersi su un'opera la cui vicenda non è conclusa. Non è conclusa ne in Consiglio di Stato ne negli uffici finanziari degli advisor anglosassoni.
Chi si aspetta che domani mattina SPV si fermi può stare fresco, non diciamo che ci dispiacerebbe, ma vorrebbe dire che sarebbe fallita l'opera, insieme a un po' di imprese a catena e un'intera classe politica. Noi siamo abituati a stare con i piedi per terra e a guardare bene in faccia la realtà perciò ritorniamo sui problemi quelli veri. L'assenza al Consiglio di Stato di SIS e Commissario la dice lunga su quello che potrebbe aspettarci alla luce dei colpi nella galleria di Sant'Urbano in Valle dell'Agno. Nonostante l'euforia di queste ore, il 10 marzo è stata una giornata importante: si è discusso presso la IV sezione del Consiglio di Stato a Roma il ricorso promosso dagli espropriati aderenti al CoVePA contro la Regione Veneto, Il commissario e la SISscpa e contro la Pedemontana Veneta da questi gestita. Ecco i punti principali:
- Secondo le controparti la natura di “opera strategica†avvalorerebbe l’utilizzo fuori dall'ordinamento delle norme eccezionali
- Nel corso dell'udienza si è sottolineato come l’abuso degli istituti emergenziali appaia ancora più clamoroso in quanto si realizza una opera stradale finanziata da privati.
- Regione, SIS e governo non hanno risposto con efficacia alle osservazioni giuridiche riguardanti il difetto di motivazione della dichiarazione di emergenza.
- I vizi riguardano anche l'O.P.C.M. cioè Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3802 del 15/08/2009, nella quale balza all'occhio che essa esorbita inammissibilmente dall’ambito territoriale della emergenza dichiarata con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 31/07/2009.
- Ulteriori vizi pesano sulla nomina del commissario delegato, infatti per la risoluzione dell’emergenza individua addirittura il territorio di sua competenza nell' “area interessata dalla realizzazione della Strada a Pedaggio Pedemontana Venetaâ€.
- La Regione Veneto si è arrampicata sugli specchi, poiché ha sostenuto che “lo stato di emergenza sarebbe stato dichiarato per la realizzazione della intera opera Pedemontana Venetaâ€. Questa sua difesa risibile è demolita dallo stesso decreto di emergenza emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel 31/07/2009Â
- Abbiamo sostenuto infine l'illegittimo esercizio dei poteri di deroga da parte del commissario straordinario, poiché questi hanno bisogno di adeguata ed chiara motivazione in occasione dei singoli atti, e con preciso riferimento alle norme e alle ragioni. L'attività del commissario ha derogato alla normativa ordinaria senza motivazione, con la quale si deve fornire riscontro della sua stretta funzionalità /necessità a fronteggiare l’emergenza.
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