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BPVi, Coordinamento don Enrico Torta: “Iorio e Dolcetta evitano di dire la verità”

Di Edoardo Pepe Giovedi 11 Febbraio 2016 alle 21:09 | 0 commenti

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Il Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta”, composto da Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza, Confedercontribuenti Veneto, Noi che Credavamo nella Banca Popolare di Vicenza, Adusbef, Codacons, Ezzelino III da Onara, scrive a tutti i soci di Banca Popolare di Vicenza, a tutti i cittadini veneti ed italiani per fare il punto della situazione e annuncia che sono in preparazione un paio di manifestazioni per il 22 e 27 febbraio 2016 a Vicenza.

Ecco l'appello del Coordinamento:

La crisi delle banche Italiane ed in particolare delle due importanti banche polari Venete “VENETO BANCA” e BANCA POPOLARE DI VICENZA” si trascina da mesi senza che ci sia stato nessun cambiamento nel rapporto con i piccoli soci risparmiatori da parte degli istituti. Fra pochi giorni i soci risparmiatori di “BANCA POPOLARE DI VICENZA” saranno chiamati a votare per decidere la trasformazione in s.p.a., l’aumento di capitale e  la discesa nel mercato borsistico. Scelte di assoluto valore economico e morale per i soci, naturalmente, e per tutta la nostra regione, che dovranno essere fatte in totale mancanza di trasparenza ed informazione. Da mesi, in tutti i modi, soci risparmiatori ed associazioni hanno chiesto alla “BANCA POPOLARE DI VICENZA”, alla politica italiana, alla magistratura di dare informazioni e documenti per capire cosa ha determinato  l’annullamento del patrimonio della banca. Ancora oggi, dopo due incontri ufficiali convocati dalla dirigenza di “ BANCA POPOLARE DI VICENZA”, non è stato detto dove siano andati i soldi dei risparmiatori e chi se li sia presi. 

L’attuale dirigenza della banca, A.D. dott. Jorio e Presidente dott. Dolcetta, con giri di parole, invocazioni della privacy e scarico di responsabilità evitano di affrontare il passato e di dirci la VERITA’. Evitano anche di dirci la verità sul futuro della banca e sul futuro di quanti sono in rapporto di debito o credito con essa.  Dicono che la volontà Europea è tale da impedire qualsiasi altra azione e futuro che non sia quello da loro progettato. Accusano soci ed associazioni di risparmiatori quali responsabili dell’aggravamento del  dissesto e della disaffezione nei confronti della banca. Chiedono un voto favorevole dell’assemblea alla trasformazione in s.p.a., all’’aumento di capitale, all’entrata in borsa prospettando il baratro in caso contrario.

RISPARMIATORI E CITTADINI VENETI ED ITALIANI, la regola “ conoscere per deliberare” deve sempre essere applicata e la drammatica esperienza di quello che è accaduto nelle nostre banche ne è la conferma. Non si può e non si deve essere superficiali o avventati e bisogna anche avere il coraggio di decidere con la propria testa.

RISPARMIATORI E CITTADINI VENETI ED ITALIANI i valori gli interessi ed i fini della finanza sono diversi da quelli condivisi nella nostra civiltà e tradizione. La finanza è proiettata al cinico e spregiudicato raggiungimento del LORO vantaggio economico e del potere. La nostra civiltà cristiana ha valori e regole differenti che non possono essere abbandonati sulla promessa di un molto ipotetico vantaggio futuro.

Chi ci chiede il voto alla trasformazione della banca e successivi atti, pretende che i soci risparmiatori li sollevino dalle pesanti responsabilità morali e forse anche giuridiche che tali decisioni comportano. Chiedono il consenso alla loro azione passata e presente senza averci detto quale sia stata questa azione e quale sia la effettiva situazione. Vogliono scaricare sull’assemblea e quindi sui risparmiatori  soci  la decisione di un futuro che sarà di sofferenza per quanti hanno avuto la sfortuna di credere in chi ancora siede sulle poltrone del consiglio di amministrazione della banca e di credere alla politica italiana. Noi non crediamo corretto e neppure morale ed etico, specialmente dopo quelle che è successo, votare conformemente ai desiderata dell’attuale dirigenza della BANCA POPOLARE DI VICENZA e, a quanto ci vien detto, dell’Europa. Chi ha causato il disastro se ne assuma le responsabilità e non cerchi di spaventare gli anziani con scenari foschi perché, per la banca non c’è rosa nel futuro e la colpa non è dei risparmiatori.

Come COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DELLE BANCHE POPOLARI VENETE”DON ENRICO TORTA” invitiamo tutti i soci risparmiatori e tutti i cittadini a prendere in seria considerazione l’effettiva portata sociale e culturale di quanto si sta consumando nella vicenda delle banche popolari venete.


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