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Zaia: se Palladio vivesse oggi le sue ville sarebbero additate come scempio

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 30 Settembre 2015 alle 16:11 | 0 commenti

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Regione Veneto

“Via subito tutta la burocrazia con tutti i suoi eccessi per sostenere le imprese del settore del marmo, come tutte quelle del Veneto di ogni settore. Gli imprenditori che incontro ci chiedono questo, non tanto contributi o finanziamenti, e questo hanno diritto di avere: lavorare e produrre l’eccellenza che solo loro sanno realizzare senza perdere troppo tempo e denaro per andare dietro alle scartoffie”.

Questo è il messaggio lanciato oggi dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, intervenuto a Verona alla cerimonia di apertura di “Marmomacc” una delle rassegne “storiche” di Veronafiere.

Zaia, nel sostenere con forza questa necessità, ha citato due “testimonial” che sono nella storia dell’arte mondiale: Palladio e Michelangelo.

“Si dice in Veneto che il Palladio è il paesaggio del Veneto – ha detto – e per fortuna che al suo tempo egli non ha incontrato gli eccessi delle Sovrintendenze e dei comitati, altrimenti oggi sarebbe un barbone. Se allora fosse invalsa una certa mentalità di oggi – ha aggiunto – le sue straordinarie ville sarebbero state considerate uno scempio del territorio”.

“E quando chiesero a Michelangelo come aveva fatto a realizzare un capolavoro come la Pietà – ha aggiunto il Governatore del Veneto – egli rispose che aveva semplicemente tolto tutto il marmo in più. Quel marmo in più oggi è la burocrazia – ha incalzato Zaia – che mette i bastoni tra le ruote a imprenditori che non combattono con la dinamite per ricavare il marmo, ma contro carte, cavilli, norme sovrabbondanti e magari in qualche caso contrastanti tra loro. Non si può farsi belli nel mondo gonfiando il petto con la qualità della nostra produzione e la capacità dei nostri imprenditori di fare ricerca e innovazione, e poi non considerare questa realtà”.

Secondo Zaia, inoltre, “un settore come il marmo, che esporta per 2,9 miliardi l’anno, pari al 77% dell’intero fatturato, ha sì bisogno di contributi e appoggio pubblico, ma necessita soprattutto di assistenza all’internazionalizzazione e alla commercializzazione”.

A questo proposito, prendendo spunto dalla presenza di numerosi diplomatici stranieri, Zaia ha chiesto “un salto di qualità alle nostre Ambasciate. La diplomazia delle tartine e dei ricevimenti – ha detto – non va più bene. Il Veneto produttivo, l’Italia che produce – ha concluso – ha la necessità che le nostre sedi diplomatiche diventino veri e propri snodi operativi per le reti commerciali, e questa è la sfida di oggi”.

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