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Tutela risparmiatori BPVi e Veneto Banca, divisioni tra associazioni di azionisti. Moretti: banche vanno sostenute
Giovedi 21 Gennaio 2016 alle 23:03 | 1 commenti
Ci sono differenti opinioni tra le associazioni di azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e tra i politici sul fondo di 300 mila euro per la tutela dei risparmiatori con un servizio di consulenza e assistenza legale annunciato dal presidente del Veneto, Luca Zaia. Se la maggioranza regionale sostiene compatta la proposta di Zaia, è la capogruppo veneta del Partito Democratico Alessandra Moretti, secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, a chiedere un tavolo economico tra Regione, categorie e banche: "vogliamo vedere i criteri in commissione, la questione è molto delicata. L’atteggiamento non può essere contro le banche che invece vanno sostenute".
Favorevole invece al fondo il Coordinamento associazioni soci banche popolari venete guidato da don Enrico Torta, che abbiamo abbiamo già intervistato alla vigilia dell'incontro in Regione: "è un’ottima iniziativa, perché noi siamo i primi a non voler illudere le persone se non c’è speranza di riavere indietro i propri soldi, ma c’era bisogno che le istituzioni dessero un segnale di vicinanza alle persone che hanno perso tutto".
Contro il fondo promosso dalla Regione si schiera invece il Movimento difesa del cittadino: "il mio studio - spiega l’avvocato Sergio Calvetti - sta seguendo circa mille casi, incardinati singolarmente sia nel penale che nel civile fra cui quello di un azionista di BPVi che ha perso 10 milioni di euro. Noi lavoriamo in base al risultato: se recuperiamo i soldi riceviamo una percentuale, altrimenti niente. Questo è un modo serio di agire, non quello di Zaia, che senza neanche avere in mano la delibera consiliare fa speculazione politica offendendo l’avvocatura, trattata come una categoria di spazzacamini che meritano pochi euro a pratica. Per questo chiedo all’Ordine di intervenire».
Ma probabilmente sono soprattutto gli istituti bancari di Vicenza e Montebelluna ad essere irritati dall’idea che la battaglia giudiziaria venga sovvenzionata dall’ente pubblico...
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