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Tribunale civile assolve Donazzan: “nessun intento denigratorio nei confronti del leader no global Luca Casarini”

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Marzo 2016 alle 17:25 | 0 commenti

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La Regione Veneto comunca che il tribunale civile di Venezia ha rigettato il ricorso di Luca Casarini, leader del movimento no global, contro l’assessore regionale Elena Donazzan per diffamazione e lesione dell’immagine. La causa era stata intentata dall’attivista veneto - che aveva citato anche il Presidente della Regione “per condotta omissiva rispetto al controllo dovuto sull’operato dei suoi assessori”- in merito alla campagna “Versus” lanciata nel 2007, in occasione della manifestazione ”Job&Orienta”: la campagna contrapponeva le immagini fotografiche di Casarini, definito “pacifista”, a quelle del lagunare Matteo Vanzan caduto a Nassirya, definito ‘pacificatore”.

Secondo Casarini, l’accostamento delle due immagini avrebbe avuto “un intento denigratorio” nei confronti della sua persona, ridotto, a suo dire, “a strumento di propaganda politica da parte dell’assessore regionale”.

Il giudice Daniela Allegrini, terza sezione del tribunale civile, ha giudicato infondate le ragioni del ricorso di Casarini, chiarendo che “non è ravvisabile alcun intento denigratorio e diffamatorio” e spiegando che “appare legittimo l’utilizzo dell’immagine” dell’attivista, in quanto già personaggio pubblico, ripetutamente “agli onori della cronaca”, candidato alle elezioni europee ed esponente di rilievo di un partito politico. “L’intento (della campagna) – si legge nella sentenza – era quello di creare momenti di riflessione, sollecitando nei giovani ragionamenti personali e discussioni critiche”.

“Luca Casarini – scrive il giudice – nell’ambito della manifestazione è stato definito ‘pacifista’ in contrapposizione a ‘pacificatore’, aggettivo riservato al soldato caduto nell’attentato di Nassirya. Non si ravvede alcuna connotazione negativa in tale contrapposizione, posta che la dimensione pubblica del personaggio è proprio quella di pacifista, ideologia politica notoriamente esercitata dall’attore”.

Casarini è stato pertanto condannato a rifondere le spese all’assessore Donazzan e alla Regione Veneto per complessivi 7 mila euro. “Per parte mia - fa sapere l’assessore regionale - li devolverò in beneficenza alle famiglie dei militari veneti caduti in guerra”.

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