Terremoto, la Caritas Vicentina anticipa al 4 settembre la colletta straordinaria
Giovedi 25 Agosto 2016 alle 18:09 | 1 commenti
Caritas Vicentina
Vicenza, 25 agosto 2016. Il Vescovo Beniamino anticipa la giornata di solidarietà delle Parrocchie vicentine con le popolazioni vittime del terremoto in Centro Italia: la colletta straordinaria, promossa dalla CEI, si terrà quindi durante le Sante Messe domenica 4 settembre; una scelta dettata dall'intenzione di rispondere con urgenza alle necessità delle comunità terremotate, interpretando il sentire solidale delle nostre Comunità . Sono tre le diocesi colpite dal terremoto: Rieti, Fermo e Ascoli Piceno. Di ora in ora si aggravano i contorni del dramma: in questo momento sono 241 i morti accertati, centinaia i feriti, 2500 gli sfollati. "Le Caritas delle diocesi coinvolte dal sisma si sono attivate fin da subito per cui la solidarietà delle altre diocesi italiane è quanto mai necessaria" afferma il direttore della Caritas Vicentina don Giovanni Sandonà .
"Chiediamo - aggiunge don Sandonà - di non attivare raccolte di viveri, vestiario, suppellettili, detersivi o coperte. Ciò sia perché vi è già la Protezione Civile nazionale a gestire tutta fase della prima emergenza, sia perché le diocesi colpite non hanno chiesto l'invio di generi di prima necessità , che del resto l'esperienza dei precedenti terremoti conferma non opportuno. Per quel che riguarda la disponibilità di volontari a recarsi nei territori colpiti, in questo momento sarebbero di intralcio ai soccorritori nella ricerca dei feriti e nel recupero delle vittime. Eventuali disponibilità possono comunque esserci segnalate via mail all'indirizzo [email protected] o telefonando allo 0444-304986 e saranno finalizzate a una presenza di volontariato nelle Chiese sorelle colpite, che non verrà definita prima di metà settembre.
Caritas Italiana ha stanziato 100mila euro per i primi interventi ed è in costante contatto con le Caritas diocesane di Rieti, Fermo ed Ascoli Piceno per monitorare i bisogni più urgenti e per poi convogliare gli aiuti nelle zone da cui ci provengono le richieste». Domani il direttore don Francesco Soddu si recherà nei luoghi del sisma per un confronto operativo sugli interventi più immediati e per quelli di medio e lungo periodo. Diverse Caritas diocesane infatti hanno messo a disposizione locali per l'accoglienza degli sfollati e là dove possibile sono vicine ai feriti per un servizio di ascolto, prossimità e prima assistenza.
Solidarietà per le vittime e i feriti, nonché disponibilità di aiuto sono arrivate a Caritas Italiana da Caritas Internationalis, Caritas Europa e dalle Caritas nazionali di tutto il mondo. Significativa la vicinanza di Caritas Nepal, colpita un anno fa da un terribile terremoto. Caritas Germania ha stanziato un primo contributo di 50mila euro. "La solidarietà delle altre Caritas nazionali supera ogni distanza territoriale e ci fa vicini nella comunione. E in questo momento vogliamo ricordare nella preghiera anche la situazione drammatica che sta vivendo il Myanmar, colpito anch'esso ieri da un fortissimo terremoto», sottolinea il Direttore di Caritas Italiana. La Presidenza della CEI ha disposto ieri l'immediato stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell'otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali e ha indetto una Colletta nazionale che nel Vicentino si terrà , appunto, il 4 settembre.
Eventuali offerte (causale "Terremoto Centro Italia") posso essere devolute con le seguenti modalità :
• A Caritas Diocesana Vicentina - contrà Torretti, 38 - 36100 Vicenza (c/c postale n. 001006203119 intestato a Diocesi di Vicenza servizi Caritas, oppure con bonifico su Banca Etica - filiale di Vicenza, EU IBAN IT53 I050 1811 8000 0000 0117 100)
• All'Associazione Diakonia Onlus - Caritas Vicentina c/c Banca Etica filiale di Vicenza, IT82 Y050 1811 8000 0000 0107 933. In quest'ultimo caso sono detraibili/deducibili fiscalmente.
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ho letto della querelle Caritas - pagamento multe dei rom, di cui ha dato conto il quotidiano online Altovicentinonline. Dal suo punto di vista la Caritas può benissimo aver agito correttamente.
Quello che invece trovo per lo meno scorretto, dal punto di vista morale, se non giuridicamente, è che la Caritas vicentina non si preoccupi minimamente della questione "Trasparenza verso i donatori" .
Da parte mia, tutta la solidarietà ai terremotati, alle persone in difficoltà, ai migranti, ecc. Occorre però che si sappia distinguere tra chi raccoglie denaro, giacché ogni volta che succedono terremoti, alluvioni, ecc., ci sono decine e decine di entità varie (IlSole 24ore del giorno 5 settembre 2016 riferisce che in occasione del terremoto di San Giuliano di Puglia nel 2006 ci furono 26 morti e circa 25.000 entità che raccoglievano denaro in favore dei terremotati; anche oggi per il terremoto in Centro Italia sta avvenendo qualcosa di simile) che si fiondano sul piatto ricco della solidarietà, benemerita per chi dona, ma non di rado pelosa per chi intermedia il denaro donato . Perciò è indispensabile che chi dona pretenda dai collettori di denaro del pubblico una seria rendicontazione dell’uso fatto e che chi riceve senta come dovere morale, prima ancora che giuridico, rendicontare con serietà che cosa si è fatto. Sappiamo tutti, infatti, dalla cronaca passata e recente come non sia raro che alcuni sappiano approfittare della generosità delle persone per coniugare uso più o meno congruo dei fondi raccolti e interessi privati, fossero anche soltanto quelli di conquistare visibilità. E niente e nessuno può pretendere che gli sia accordata fiducia senza controlli (questo principio me lo ha insegnato proprio la Caritas vicentina, dove sono stato collaboratore a progetto per 1/5 del tempo da me impegnato in essa nonché come volontario per gli altri 4/5)
Stupisce perciò che la Caritas vicentina, a una mia richiesta, fatta sul suo sito, di poter vedere il rendiconto della sua attività non abbia risposto in maniera minimamente seria. E infatti ha fornito una prima volta un link che conduce al Bilancio sociale 2015 Diakonia ove sono elencate l'importo totale degli interventi fatti, ma non la cifra delle entrate (mai visto un bilancio con le sole uscite!!!), e le cifre, in percentuale, dei singoli interventi .
Alla mia osservazione che un bilancio siffatto è solo uno spot pubblicitario, ma non rendiconta nulla (esempio, tra i tanti possibili: gli stipendi pagati ai dipendenti sono una percentuale delle uscite? Se sì, il relativo importo non dovrebbe essere considerato come “aiuto a persone in difficoltà”. Se, invece, gli stipendi sono una percentuale delle entrate, non si può valutare la ragionevolezza di questa voce, dato che la voce “entrate” non è riportata), a questa obiezione, dicevo, la Caritas ha risposto con un altro link che porta a un altro rendiconto costruito
con gli stessi criteri generici del primo. Dopo la mia osservazione che anche il secondo link è solo uno spot , la Caritas ha provveduto a bloccare la possibilità che possa fare ulteriori commenti, non solo sull’argomento in questione, ma su qualsiasi argomento.
Il problema della trasparenza dei bilanci delle onlus è sentito a livello generale ( l’Agenzia per le onlus ha infatti pubblicato le linee guida per la redazione del bilancio). E' evidente, infatti, che i donatori hanno interesse a sapere, tra l'altro, quanta percentuale della somma donata si
traduce in aiuto concreto, e quanta invece "si perde" nella gestione.
Per mia curiosità ho dato uno sguardo ai bilanci 2015 di Medici Senza Frontiere e della Onlus "Fondazione Italia per il Dono" di Milano. Essi sono costituiti da Stato Patrimoniale, Rendiconto della gestione e Nota Integrativa; ognuno di essi suddiviso nei vari conti e sottonote. MSF dichiara che per la gestione della struttura viene speso il 19% dei fondi raccolti, la Fondazione Italia il 12%. Caritas vicentina. invece, riporta una sola cifra, quella degli aiuti economici erogati, non riporta l'importo delle donazioni ricevute e quindi è muta su tutto ciò che potrebbe darci un'idea di come si traducono, in percentuale, le liberalità ricevute in aiuti concreti. Si dilunga, invece, nel farci sapere le classi di età delle persone aiutate, il loro stato civile, ecc. Per fortuna ci risparmia di dirci il loro numero di scarpa, il colore degli occhi e altre cose altrettanto fondamentali.
Cordiali saluti
Giorgio Piccolo