Smog, Bottacin: non ho firmato nessun protocollo, perchè contrario a misure spot
Martedi 5 Gennaio 2016 alle 17:54 | 0 commenti
Regione Veneto
“La Regione Veneto non ha aderito al protocollo nazionale antiinquinamento tra Governo, Regioni e Comuni perché lo consideriamo inutile, demagogico, anzi addirittura dannosoâ€. E’ quanto precisa l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, in merito alle critiche mosse dall’Anci veneto all’amministrazione regionale in relazione al documento sottoscritto lo scorso 30 dicembre a Roma dal ministro Galletti e dai rappresentanti delle Regioni e dell’Anci.
“Come Regione non abbiamo firmato quel protocollo contro le polveri sottili – ricapitola Bottacin – perché non ne condividiamo i contenuti. L’ho detto quel giorno al ministro e agli altri rappresentanti istituzionali, in videoconferenza, e oggi lo ribadisco con il conforto di autorevoli opinionisti ed esperti: contrastare l’inquinamento atmosferico nelle città , e in particolare nella pianura padana, con i limiti al traffico urbano o addirittura imponendo il limite di velocità a 30 chilometri all’ora non solo è ridicolo ma anche controproducente, visto che il funzionamento dei motori a scoppio a bassa velocità aumenta le emissioni e quindi l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosferaâ€.
“Ho contestato il protocollo del 30 dicembre, e il presidente nazionale dell’Anci Piero Fassino mi è testimone – prosegue l’assessore veneto – perché privo di risorse adeguate (12 milioni previsti a livello nazionale per incentivare il trasporto pubblico locale sono una somma risibile) e perché limitato a misure spot che non affrontano i veri nodi strutturali del ‘mal d‘aria’: il riscaldamento, in particolare quello civile, il sistema della mobilità , le specifiche condizioni geografiche e metereologiche della pianura padanaâ€.
“Al governo, e in particolare al ministro Galletti – conclude Bottacin – il Veneto chiede più serietà e meno pressapochismo: maggiori risorse, un piano di investimenti strutturali per la mobilità , un piano energetico che privilegi le fonti rinnovabili e le produzioni a energia pulita, azioni coordinate per l’intera pianura padana. Lo ribadiremo nel prossimo incontro che le regioni padane hanno chiesto al ministro per metà gennaio. Solo a queste condizioni saremo disponibili a firmare un protocollo d’intesaâ€.
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