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Scuola, Veneto impugna riforma: le motivazioni di Zaia e Donazzan

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Settembre 2015 alle 23:33 | 0 commenti

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Regione Veneto

La Regione Veneto presenta ricorso contro la legge sulla ‘Buona scuola’. La Giunta regionale ha dato mandato alla propria Avvocatura di impugnare la riforma del governo Renzi perché lesiva dell’autonomia amministrativa della Regione.

Tre i profili di incostituzionalità della legge 107/2013 argomentati nelle sette pagine del ricorso avanzato dalla Giunta regionale:

1)    La riforma affida al ministero dell’Istruzione il compito di definire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione professionale, espropriando la regione di un compito che la Costituzione le affida in competenza esclusiva;

2)    La ‘Buona scuola’ affida agli Uffici scolastici regionali , emanazione diretta del Ministero, e non più alle Regioni il dimensionamento della rete scolastica (cioè stabilire l’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della popolazione scolastica, del numero degli istituti e delle particolari caratteristiche del territorio), creando così una possibile sovrapposizione di competenze programmatorie tra Ministero e Regioni;

3)    infine, molteplici e puntuali indicazioni contenute nella riforma governativa “determinano – si legge nell’impugnativa - una fitta rete di interferenze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione professionale e potenzialmente attribuiscono allo Stato competenza ad adottare non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”.

“La cosiddetta riforma sulla ‘Buona scuola – commenta il presidente Zaia – marginalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanificandone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affidato, al fine di una attenta e aderente conoscenza del territorio e delle sue esigenze. Chiediamo ai giudici della Consulta di fare chiarezza nel pasticciato provvedimento governativo: non accettiamo il ruolo di spettatori inerti dell’affossamento di sistemi collaudati di istruzione e formazione come quello veneto, dove la Regione ha investito sinora importanti risorse in sostituzione dello Stato, riuscendo a garantire apprezzati livelli di qualità e di inserimento occupazionale”.

“Bene ha fatto la Giunta regionale ha presentare ricorso avanti ai giudici della Corte Costituzionale. La riforma Renzi sulla cosiddetta ‘buona scuola’ rappresenta l’esatto contrario di quell’autonomia e di quel federalismo che la Costituzione riconosce alle Regioni”. Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione e alla formazione, plaude alla decisione di impugnare la legge 107 adottata oggi dalla Giunta regionale.

“Una decisione che io stessa ho sollecitato sin dal giorno dell’approvazione della riforma – ricorda Donazzan - perché la legge Renzi-Giannini cancella le graduatorie di immissione in ruolo su base territoriale, toglie autonomia organizzativa alla formazione professionale ed espropria le Regioni delle competenze garantite dall’articolo 116 della Costituzione. La riforma appare dettata da uno spirito neo-centralismo che deliberatamente ignora gli importanti e significativi investimenti che la Regione Veneto ha dedicato e continua ad assicurare al sistema dell’istruzione e della formazione e cancella il lavoro di sperimentata collaborazione in essere con l’Ufficio scolastico regionale, peraltro emanazione diretta del Ministero”.

“Mi auguro – aggiunge l’assessore – che sia riconosciuto il principio che chi finanzia abbia voce in capitolo nell’organizzazione e nella gestione del servizio. Ricordo infatti che il Veneto è tra le regioni che più spendono, in supplenza allo Stato, per garantire scuola e formazione ai propri residenti: 84 milioni l’anno nella formazione professionale per garantire a 20 mila giovani l’assolvimento dell’obbligo scolastico e l’accesso al mondo del lavoro, 20 milioni l’anno per le scuole d’infanzia paritarie, frequentate da due terzi dei bambini veneti tra i 2 e i 6 anni, 1,8 milioni di euro per finanziare l’alternanza scuola-lavoro e oltre 10 milioni di euro per rafforzare le conoscenze linguistiche degli studenti delle superiori. Investimenti regionali che pongono il sistema veneto della formazione e dell’istruzione ai vertici delle classifiche nazionali, per qualità e risultati”.

 

Leggi tutti gli articoli su: Elena Donazzan, Regione Veneto, Luca Zaia, riforma scuola

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