Referendum, Roberto Ciambetti: "Lo scandalo delle tessere elettorali negate per il referendum sull'autonomia"
Sabato 26 Agosto 2017 alle 22:34 | 0 commenti
Referendum - Roberto Ciambetti: "Lo scandalo delle tessere elettorali organizzato da chi reclama diritti per tutti, dai clandestini ai fondamentalisti, ma nega il diritto ai Veneti di esprimersi sulla loro autonomia"
"Non so se qualcuno pensa di poter turlupinare anche la Corte Costituzionale sabotando il diritto dei Veneti a svolgere un Referendum con tutti i crismi della consultazione democratica: è stata la Corte Costituzionale, massima istituzione a difesa della Legge fondante lo stato e la democrazia italiana, a dare il via libera al Referendum del 22 ottobre. Chi vuole sabotare il Referendum, riducendolo a mera consultazione marginale, priva di valenza, si mette contro l'Alta Corte e contro la democrazia".
Il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, nella nota che pubblichaimo, torna sul tema delle tessere elettorali il cui uso è "stato negato dal Ministero degli Interni nel tentativo di creare difficoltà alla procedura amministrativa per consentire ai cittadini veneti di poter esercitare un loro diritto democratico.
Una elevata affluenza - ha sottolineato Ciambetti - è necessaria: in un Paese dove ormai alle elezioni politiche vanno a votare sempre meno elettori, riuscire a portare al voto il maggior numero di veneti, con dati sui votanti incontestabili, è fondamentale. L'alta affluenza è una garanzia per tutti e non solo per i Veneti: il referendum del 22 ottobre è l'occasione migliore per riattivare il processo di riforma democratica, dal basso, di uno Stato in cui troppe cose non funzionano, uno Stato che costa uno sproposito e che per mantenere il consenso accetta abusivismi e illegalità di ogni genere in buona parte della penisola oppure distribuisce mance e mancette a questa o quella categoria aumentando a dismisura un debito pubblico insostenibile. La Riforma è necessaria e il Referendum veneto è l'innesco di un processo che può essere di portata storica. Come ogni vera riforma trova ostacoli e nemici: chi vive grazie alle maglie larghe della spesa pubblica, chi è protagonista dello status quo, chi continua a erodere e consumare le risorse del paese, è contro ogni ipotesi di cambiamento. Purtroppo - ha continuato Ciambetti - trova alleati anche in Veneto, dove c'è chi ha esultato davanti all'ennesimo ostacolo posto in maniera proditoria contro il normale svolgimento del referendum, il che la dice lunga sul concetto di democrazia di alcuni esponenti politici, che invocano l'abbattimento di ogni muro e il dovere dell'accoglienza, della solidarietà , del dialogo anche con i fondamentalisti, i clandestini, i nomadi di ogni etnia, ma quando si tratta del diritto dei veneti all'autonomia erigono muri altissimi. E' questo il paradosso: diritti per tutti e ai veneti solo il dovere di vedersi sottratti ogni anno oltre 18 miliardi di € e avere in cambio servizi, dello stato italiano, non adeguati ai bisogni di un Veneto del terzo millennio. Alle prossime elezioni potranno votare immigrati qui da più i dieci anni, circa 500 mila nuovi elettori, e magari rimpinguare le fila dei partiti di governo che hanno perso faccia e voti tra i cittadini, ma i Veneti che da anni e anni versano un surplus incredibile di tasse e imposte a Roma è negato il diritto di svolgere nella massima trasparenza, in maniera incontrovertibile, una consultazione referendaria. Che tra i sabotatori del voto veneto poi ci siano degli esponenti politici veneti questo non sorprende, la storia dell'umanità di traditori, caudatari dei potenti è piena: c'è chi lo fa apertamente, e chi no, e, in ogni caso, a mandarli a quel paese o nel Nono girone dell'Inferno, più o meno dantesco, ci penseranno i cittadini veneti"
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