Quotidiano | Categorie: Politica, Immigrazione

Profughi Pian delle Fugazze, interrogazione parlamentare di Sel: "indegno"

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 12 Settembre 2015 alle 17:58 | 0 commenti

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Nota dell'On. Giovanni Paglia, Sinistra Ecologia Libertà

C'è un'amministrazione nel Veneto di Luca Zaia che tratta i profughi e i rifugiati in maniera indegna, come veri e propri scarti sociali da nascondere agli occhi dei cittadini autoctoni. E' quello che è successo alle decine di richiedenti asilo di diversa nazionalità che il Comune di Schio (guidato da una civica di centrodestra) ha stabilito di ospitare in una colonia alpina in Località Pian delle Fugazze.

Isolata e collocata ad oltre 1000 metri di altitudine, già utilizzata come centro di recupero per tossicodipendenti e abbandonata da anni.
La situazione è stata scoperchiata grazie al lavoro di denuncia e solidarietà messo in piedi da una rete di consiglieri comunali d'opposizione appartenenti alla lista civica di sinistra Tessiamo Schio (rappresentata dal giovane Carlo Cunegato) e al Partito Democratico e a noi oggi sembra giusto interessare direttamente il ministro degli Interni Alfano attraverso un'interrogazione parlamentare per chiedere se si "fosse a conoscenza di questa situazione o di altre analoghe" e se si "ritenga che è così che debbano essere accolti uomini in fuga da guerra, violenza e povertà, oltre che utilizzate le risorse investite nell'accoglienza"; e inoltre come si "intenda agire, anche tramite la Prefettura, per garantire il ripristino di condizioni di accoglienza adeguate al rispetto di un essere umano".

Lo afferma l'on. Giovanni Paglia di Sinistra Ecologia Libertà, autore dell'interrogazione.
Si tratta di una situazione di degrado inaccettabile, osserva Paglia.
"Il riscaldamento non esiste, nonostante la notte si scenda sotto i 5 gradi, i letti sono in numero insufficiente e privi di coperte, la cucina è rappresentata da un unico fuoco collegato ad una bombola, i bagni sono intasati e portano a frequenti allagamenti dei corridoi, il vitto è rappresentato esclusivamente da oltre 30 giorni da pasta, riso e sugo.
I richiedenti asilo non sono stati provvisti di vestiario adeguato, né tanto meno di cambi, ed hanno a disposizione un solo piatto in plastica usa e getta, che sono chiaramente costretti a riutilizzare, senza un bicchiere per bere; questo si unisce ad un ovvia condizione di isolamento, vista la lontananza fra la struttura e il più vicino centro abitato e l'assenza di mezzi di trasporto", questo denunciano i consiglieri che hanno fatto visita ai rifugiati organizzando anche una raccolta di beni di prima necessità cui la cittadinanza ha risposto con entusiasmo.
In questi giorni vi sono stati anche i tentativi di difesa d'ufficio del sindaco di Schio che ha provato a scaricare tutte le responsabilità sulla gestione della cooperativa (che pure ha delle responsabilità evidenti) - conclude l'on. Paglia - ma quel che è certo è che la scelta del luogo spettava all'Amministrazione e l'Amministrazione ha ritenuto di spedire decine di persone in un luogo inaccessibile e sprovvisto dei criteri minimi di decenza anche perché non turbassero le coscienze degli abitanti del luogo, dunque qualcuno dovrà pagare per l'accaduto.


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