Mortalità infantile: Bartelle (M5S) rilancia su Anestesiologia e protocollo "itOSS"
Lunedi 18 Gennaio 2016 alle 10:34 | 0 commenti
Riceviamo e pubblichiamo da Patrizia Bartelle, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle
Mortalità infantile al centro dell'operato del Movimento Cinque Stelle. Patrizia Bartelle ha depositato un'interrogazione che verte appunto su maternità e unità di Anestesiologia: nel rilevare rilevare quanto sia "indispensabile assicurare la massima qualità e sicurezza in Anestesia, Rianimazione, Medicina d’urgenza e del dolore", la consigliera regionale si rifà alla Dichiarazione di Helsinki, siglata il 12 giugno 2010 e controfirmata dalla Società italiana di anestesia.
L'anestesiologia - cita - rappresenta la specialità -chiave in medicina ed assume in sé la responsabilità di raggiungere obiettivi diretti a migliorare la sicurezza dei pazienti in tutta Europa e nel mondo, considerando che ogni giorno circa 230 milioni di pazienti vengono sottoposti ad anestesia per interventi maggiori, circa 7 milioni di questi sviluppano gravi complicazioni a seguito di queste procedure chirurgiche e per circa un milione di casi, ben 200mila dei quali in Europa, si verifica il decesso".
La Bartelle entra anche nello specifico di una materia tanto delicata quanto attuale, alla luce dell'inspiegabile catena di morti in corsia (un paio anche in Veneto) registratesi in Italia nelle ultime settimane: "Per il pieno rispetto di quanto previsto nella Dichiarazione di Helsinki è necessario che gli anestesisti possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza: a tal fine sono già state presentate richieste specifiche dagli operatori, tra le quali l’eliminazione della pronta disponibilità prevista dal Contratto nazionale collettivo di lavoro per l'anestesia solamente come integrativa e non sostitutiva, comunque non ad integrazione della guardia in Rianimazione, l’impegno a collaborare per definire i requisiti ottimali (e non minimi) per i vari presidi ospedalieri al fine di garantire un contesto di cura sicuro e lo sblocco del turn-over, come ad esempio avvenuto recentemente in Lombardia) per garantire l’attuazione di livelli organizzativi ottimali".
Di qui la richiesta rivolta dalla consigliera regionale all'esecutivo lagunare, per sapere "come la Regione intende intervenire per assicurare maggiore sicurezza anestesiologica nei punti nascita e negli ospedali per acuti in generale". Ma non è tutto: su questo tema, quanto mai attuale e "caldissimo", la Bartelle e il M5S rilanciano anche con una mozione in cui si impegna la Regione ad aderire al più presto al sistema "itOSS" (Italian Obstetric Surveillance System), progetto pilota che si pone la mission di monitorare le morti materne.
Attivato nel 2012 in 6 regioni italiane (Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) è coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e finanziato dal Ministero della Salute grazie ai fondi delle Azioni Centrali del Ministero. Il modello sono Regno Unito, Francia e Paesi Bassi dove ormai questo tipo di operare è prassi consolidata ma i risultati ottenuti nel 2015 in Italia parlano di 372 presidi tra pubblici e privati monitorati. Per la Bartelle si tratta anche e soprattutto di un atto di civiltà : "Appare del tutto inaccettabile che il protocollo non sia attivo in tutte le Regioni, così facendo si crea un'ingiustificabile discriminazione per la tutela della salute, diritto sancito dalla Costituzione".
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