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Expo, premiati formaggi Caseus Veneti e olio Dop veneto

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 4 Ottobre 2015 alle 23:30 | 0 commenti

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Regione Veneto

L’olio veneto si guadagna la fiducia dei mercati e dei consumatori e realizza ottime performances per redditività: il valore di mercato della produzione veneta di olive è aumentato nell’ultimo anno del 110%, passando dai 9,25 euro al kg agli attuali 20,2 euro.  

A presentare a Expo 2015 l’andamento e le prospettive di una coltura di nicchia che in Veneto prospera anche in quota è stato il Consorzio di tutela Olio extra vergine di oliva Veneto, che conta 400 soci produttori per un totale di 4500 ettari coltivati a olivo e una produzione complessiva di 6-7000 quintali di olio l’anno, 800 dei quali diventano Dop.  “Grazie alla grande abilità dei nostri agricoltori e alle coltivazioni in quota – confermano Daniele Salvagno e Andrea Bertazzi, presidenti rispettivamente del Consorzio di Tutela olio veneto e del Consorzio olio del Garda – il raccolto delle ultime due stagioni ha raggiunto un’alta qualità di prodotto, che è stato premiata dal mercato”. “La filiera dell’olio è una produzione di nicchia – sottolinea l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan – ma rappresenta una peculiarità della tradizione veneta ed è diventata una sfida innovativa per la conservazione della biodiversità, la tutela e la valorizzazione del paesaggio e la competitività delle aziende del primario”. 

Sono 10 le varietà di olivo autoctone del Veneto e danno vita due oli a denominazione di origine protetta: Garda Dop e Veneto Dop. Quest’ultimo comprende tre denominazioni: Valpolicella, Euganei e Berici, e “del Grappa”. Il Veneto è l’unica regione d’Italia  a vantar ben due Dop.

L’80% del prodotto è riconducibile agli oliveti della collina veronese e del Garda, nel territorio della Valpolicella, il restante proviene dai  Colli Euganei, in provincia di Padova, dai colli Berici (in provincia di Vicenza) e dalla Lessinia, in provincia di Verona, e dalla pedemontana  veneta, in provincia di Treviso.

Nelle  colline della pedemontana veneta la coltivazione dell’olivo si spinge fino ai 500 metri di altitudine. I produttori hanno in genere piccole piantagioni che variano da 50 a 200 piante e seguono la coltivazione e la trasformazione con grande passione e cura. Si fa particolare attenzione alla riscoperta e valorizzazione di antiche ‘cultivar’ come la Belvedere, il cui nome richiama lo sguardo che da quelle colline spazia verso la pianura.

La malga Mariech dell’azienda agricola Pontevecchio di Vidor, sulle Prealpi trevigiane, produce il miglior formaggio fresco di malga dell’anno e si aggiudica il Caseus veneti 2015. La consegna dell’ambito premio della critica del concorso regionale, giunto alla sua undicesima edizione, è avvenuta all’Expo di Milano, nello spazio espositivo della Regione Veneto. Sul podio milanese sono saliti inoltre  i ‘casari’ di Latteria Sant’Andrea di Povegliano (per la categoria ‘pasta dura’), Latteria Vicentine di Bressanvido (per la categoria ‘pasta semidura’) e della Speloncia di Fonzaso (Belluno) per la categoria dei formaggi ‘erborinati’, premiati dalla giuria popolare del Caseus. A consegnare  le medaglie d’oro del concorso caseario è stato l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan. Al concorso regionale hanno partecipato 78 caseifici, con 37 categorie di formaggi, ognuna delle quali la settimana scorsa - nel concorso- kermesse a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta che ha visto 30 mila visitatori – ha espresso un prodotto ‘top’ da premio.

“Il Veneto – spiega l’assessore – conta oltre 100 caseifici, 55 cooperative, e produce 7 formaggi che si sono conquistati la denominazione europea e 34 tradizionali. La filiera lattiero-casearia vanta 3600 produttori che producono circa 1,1 milioni di tonnellate di latte l’anno, per l’85% trasformato in prodotti caseari per un valore di produzione di 1 miliardo di euro l’anno. La filiera veneta dei formaggi si è affermata sui mercati nazionali e internazionali con prodotti riconosciuti e tutelati dall’Unione europea come il Grana padano, l’Asiago, il Piave, il Montasio, il Provolone Valpadana, il Monte Veronese, la Casatella trevigiana e la mozzarella  Stg (specialità tipica garantita). Tutti formaggi che sono sinonimo del ‘made in Italy’ e che, registrano un incremento delle esportazioni. Ma non meno apprezzate sono la qualità e la tipicità esclusiva dei formaggi tradizionali prodotti con il latte veneto”.

Nonostante il calo dei consumi, le grandi Dop del Veneto negli ultimi quattro anni hanno aumentato la produzione del 4,5%, aumentando del 5,3% l’utilizzo di latte locale, e contribuendo così a difendere gli allevamenti veneti. Solo il 15% del latte veneto è destinato al consumo diretto e alla trasformazione in yogurth e gelati.

“E’ questo patrimonio di aziende, prodotti e professionalità che ci fa difendere il vero formaggio prodotto con latte fresco e a contrastare con ogni mezzo la normativa Ue che sdogana i formaggi senza latte – ha concluso Pan – la Regione Veneto e i suoi allevatori e produttori  continueranno a incalzare il Governo e Bruxelles perché diventi obbligatorio, anche per i formaggi che non sono Dop, indicare in etichetta se sono prodotti con il latte fresco, oppure con cagliate o semilavorati. I consumatori hanno diritto di sapere se il formaggio che stanno per acquistare è prodotto con latte in polvere o latte concentrato, anziché con latte crudo”.

Nasce nelle grotte del castello di Schio il formaggio Grotta delle Latterie Vicentine che ha vinto il concorso Caseus veneti 2015 come miglior formaggio dell’anno tra quelli ‘giovani’, con pochi mesi di stagionatura. Lo ha premiato – ad Expo 2015, nel padiglione della Regione Veneto – l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, consegnando a  Franz Mitterrutzner, direttore delle Latterie di Bressanvido, premio e targa del ‘casaro’. “Una produzione di grande maestria dei casari”, si è complimentato Pan stringendo la mano a Alessandro Santoliquido e Nereo Valente, artefici del ‘Grotta’. premiati dalla giuria popolare. Il concorso caseario ha vissuto la prima fase di selezione tra i 380 formaggi in gara la scorsa settimana a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Per il direttore di Latterie Vicentine il Caseus 2015 è motivo di “soddisfazione e orgoglio che esalta il lavoro degli oltre 400 allevatori che conferiscono il loro latte allo stabilimento di Bressanvido”.

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