Berlato: ripristinare condizioni di naturalità al territorio agricolo veneto
Venerdi 30 Ottobre 2015 alle 22:22 | 0 commenti
Nota di Sergio Berlato, FdI-AN
Favorire l’integrazione del reddito delle imprese agricole, anche attraverso lo sviluppo di produzioni e pratiche agricole che favoriscono la sosta, la riproduzione e l’alimentazione della fauna selvatica, incrementare nel proprio territorio agricolo e rurale la presenza e lo sviluppo naturale di fauna selvatica.
Sono queste le finalità principali del Progetto di Legge presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale – Movimento per la Cultura Rurale, Sergio Berlato, “Sostegno alle produzioni e alle pratiche agricole che favoriscono la sosta, l’alimentazione e la riproduzione della fauna selvaticaâ€. Si tratta di un provvedimento che intende affiancare e integrare le misure già sovvenzionate dal cofinanziamento comunitario, al fine di dare un maggior impulso al ripristino di condizioni di naturalità diffusa nel territorio agricolo rurale della regione.
La dispersione urbana, l’impiego di macchine sempre più veloci e ed efficienti, nonché l’uso di prodotti chimici nelle pratiche agricole intensive, caratterizzate dalla presenza di estese monocolture e dalla quasi assenza di porzioni di vegetazione arborea e arbustiva naturale o seminaturale, rifugio dove gli animali possano trovare protezione dagli eventuali predatori e riparo dalle avverse condizioni climatiche, sono le cause limitanti il successo riproduttivi della fauna selvatica. “Il Progetto di Leggeâ€, commenta Berlato, “è rivolto agli agricoltori e agli enti che conducono aziende agricole ai quali verrà concesso un aiuto economico qualora adottino azioni finalizzate a favorire la sosta, l'alimentazione e la riproduzione naturale della fauna selvatica, preservando l’incolumità della stessa e l’integrità dell’habitatâ€.
Tra le azioni previste, il mantenimento delle stoppie senza aratura per i tre mesi successivi al raccolto e la parziale ad acquatura per le stoppie del riso, l’esecuzione di un solo sfalcio tardivo, dopo la fioritura del prato; l’adozione di accorgimenti tecnici in grado di consentire l’allontanamento della selvaggina e favorirne l’incolumità nell’esecuzione delle operazioni di sfalcio; il divieto di impiego di diserbo chimico e pirodiserbo nelle operazioni di controllo della vegetazione erbacea spontanea in campo e nei bordi dei fossi e canali contigui alle superfici prative; l’effettuazione di una trinciatura annuale tardiva dei prati e prati-pascoli non affienabili per la presenza di giovane vegetazione arborea e arbustiva infestante. Sono previsti inoltre, nei dodici articoli del Pdl, aiuti per il mantenimento e il miglioramento degli ambienti naturali, degli elementi del paesaggio agrario e del territorio rurale.Accedi per inserire un commento
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