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Banca Popolare di Vicenza, dall’Hotel Tiepolo dure accuse di Berti e M5S: "bisogna ribellarsi a 'pistola alla tempia', informazione deviata del Giornale di Vicenza"

Di Edoardo Andrein Sabato 5 Marzo 2016 alle 01:03 | 0 commenti

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Nella serata di venerdì 4 marzo all’Hotel Tiepolo in viale San Lazzaro a Vicenza è arrivato il tour “salva-risparmiatori” con i parlamentari e consiglieri eletti del Movimento 5 Stelle. Hanno fatto tappa nel capoluogo berico proprio il giorno prima dell’attesa e storica assemblea della Banca Popolare di Vicenza su aumento di capitale, trasformazione in Spa e sbarco in Borsa. Era presente il capogruppo pentastellato in Regione Veneto Jacopo Berti che ha usato parole dure contro BPVi.

"Non ci sono soci di serie A e di serie B - esordisce -, i documenti della banca dovrebbero averli tutti per poterli visionare prima sul decidere sul proprio futuro: stamattina sono andato in una filiale a Vicenza e ho chiesto se potevo avere una copia della lettera inviata dalla Bce. I dipendenti mi hanno detto che dovevavo chiedere all'ufficio relazioni con il pubblico e dopo una lunga attesa non sono riuscito a visionare nulla".
"La lettera della Bce è utilizzata come spauracchio - continua Berti -. Il Giornale di Vicenza sta facendo una informazione deviata, i giornalisti che lavorano nella redazione sono bravi professionisti, ma probabilmente c'è una manina esterna che dice 'questo pezzo sì e questo no' ".
Anche dal pubblico una cittadina incalza sull'argomento:
"Ho saputo che Il Giornale di Vicenza ha rifiutato anche inserzioni a pagamento da parte di associazioni contrarie alla trasformazione in spa!".
Poi torna a prendere la parola il capogruppo regionale 5 Stelle: 
"Bisogna ribellarsi a chi punta una 'pistola alla tempia' con i soldi degli altri, e poi si garantisce 5 milioni di euro di buonuscita: siamo in Italia, più faccio il buco grande, più sono grandi i compensi... Hanno dato a me dello sciacallo, ma io dico che a scatola chiusa non bisogna firmare nulla. È ora di finirla che a mettere i soldi siano i soci, al prossimo passo saranno i correntisti a dover pagare".
Infine le indicazioni di Berti in vista dell'assemblea di domani sabato 5 marzo:
"Votate tre no: al piano industriale, all'aumento di capitale, che non sappiamo di quanto realmente sarà, e no alla quotazione in borsa, perchè ora è il momento più sbagliato".
Le proposte lanciate durante il tour M5S, invece, sono: voto segreto per lasciare piena autonomia ai piccoli soci, scissione della banca in istituti di minori dimensioni e limiti ai compensi del Cda.


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