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Allarme Inps in Italia per i contributi evasi e per il patrimonio immobiliare abbandonato. Su VicenzaPiù l'inchiesta su viale Mazzini e...

Di Rassegna Stampa Domenica 21 Febbraio 2016 alle 11:33 | 0 commenti

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Chiarezza sulla montagna di crediti non riscossi e sul patrimonio immobiliare (di cui VicenzaPiù ha denunciato a luglio 2015 l'abbandono di quelli vicentini, soprattutto quelli nella foto in Viale Mazzini, ndr). La chiede il collegio dei sindaci dell'Inps nella relazione che accompagna il bilancio di previsione 2016 recentemente approvato dal Civ,il consiglio di indirizzo e vigilanza.

L'Inps scrive in bilancio ben 110 miliardi di residui attivi (al netto del fondo di svalutazione), 104 dei quali per crediti accertati ma non riscossi. Erano 95 miliardi nel 2015. In realtà, solo una piccola parte dell'evasione accumulatasi negli anni potrà essere recuperata: molti crediti sono vecchi e nel frattempo le aziende sono cessate.

È necessaria un'opera dettagliata di pulizia, dice il collegio dei sindaci. Nella relazione si sottolinea che le informazioni fornite dal direttore generale il 12 gennaio non sono esaustive, «pertanto il collegio fa riserva di effettuare un'approfondita analisi del fenomeno» ed «evidenzia ai ministeri vigilanti la delicatezza della questione».

Ugualmente stringenti sono i rilievi che riguardano il patrimonio immobiliare. Il collegio dei sindaci presieduto da Paola Chiari ricorda infatti di aver richiesto alla direzione dell'Inps una relazione tecnica e «l'inventario completo del patrimonio immobiliare di proprietà dell'istituto, comprensivo degli immobili derivanti da enti soppressi e incorporati».
Secondo il «Piano di investimento e disinvestimento del patrimonio immobiliare» trasmesso dal presidente Tito Boeri il 22 dicembre scorso, il patrimonio immobiliare da reddito dell'Inps, dopo l'incorporazione di Inpdap ed Enpals, «ha assunto dimensioni particolarmente rilevanti», ma si connota per un «elevato livello di parcellizzazione». Anche perché sono tornati agli istituti gli "avanzi" delle operazioni di cartolarizzazione Scip 1 e 2, chiuse «in considerazione dell'eccezionale crisi economica internazionale»: in gran parte «unità residue, molte delle quali secondarie, all'interno di complessi immobiliari parzialmente alienati». E sulle quali esiste un notevole contenzioso relativo ai canoni d'affitto e alla qualifica di casa «di pregio» ai fini del prezzo di vendita.
Per 5.846 case l'Inps ha invitato gli inquilini ad esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto, ottenendo solo 700 risposte positive. Su un patrimonio immobiliare a reddito di «circa 29.500 unità» (il 50% nel Lazio) per un valore contabile di 2 miliardi (in media 67.796 euro l'una), 24.500 residuano dalle cartolarizzazioni. Circa 26mila unità, per un valore contabile di 1,5 miliardi, dovrebbero essere conferite a i3-Inps, fondo istituito da Invimit, sgr del Tesoro, per essere alienate entro il 2018.Ma l'operazione non è ancora decollata e il collegio dei sindaci vuol vederci chiaro.
Di Enrico Marro, da Il Corriere della Sera

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