Zanoni (PD): "sparatorie in strada con cartelli crivellati di colpi tra Padova e Vicenza: colpa dell'estremismo venatorio in Veneto"
Martedi 22 Agosto 2017 alle 16:32 | 0 commenti
"Cartelli stradali crivellati da proiettili al confine dei comuni di Lozzo Atestino, in provincia di Padova, e Noventa Vicentina, in provincia di Vicenza: cosa intende fare la Regione per evitare un uso distorto, pericoloso ed irresponsabile delle armi da caccia nel territorio veneto?". È il titolo dell'Interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico).
"Le guardie dell'ENPA - prosegue l'esponente democratico nella nota che pubblichiamo - oltre ad aver rilevato l'episodio riportato dagli organi di stampa il 13 agosto e denunciato il grave episodio alla Procura della Repubblica di Vicenza, tenendo conto che nelle vicinanze dai cartelli stradali crivellati da proiettili insistono abitazioni, capannoni e strade trafficate, hanno calcolato le dimensioni dei fori tramite l'utilizzo di calibri a tampone".
"Sembra - puntualizza Zanoni - che il tipo di proiettili e il calibro delle armi utilizzate appartengano ad almeno sei armi di diverso calibro (22, 308, 44, 7,62 e 9mm da pistola) oltre ad un fucile da caccia con cartuccia a pallettoni. Se dei loschi figuri si sentono così liberi da arrivare ad effettuare indisturbati delle sparatorie in strada con micidiali fucili da caccia e di precisione noncuranti delle tragiche conseguenze e del pericolo per i passanti, vuol dire che in Veneto c'è qualcosa che non va, manco fossimo nella Locride".
"Questa è la conseguenza delle politiche estremiste in materia di caccia condotte dalla Giunta Zaia e dalla sua maggioranza in Consiglio regionale con delibere e leggi che hanno consentito a migliaia di individui di circolare armati anche di notte a volte anche in violazione di precise norme nazionali. Con troppi individui liberi di circolare armati, in caso di incidenti o delitti con armi, diventa proibitivo per gli inquirenti individuare i responsabili, tant'è che nel caso dell'omicidio di Zovencedo, dove l'ambientalista Mauro Pretto è stato ucciso sul portoncino di casa da una rosa di pallettoni sparati da un fucile da caccia, dopo oltre tre mesi ancora non è stato individuato il responsabile".
"Con questa Interrogazione - conclude Zanoni - intendo chiedere alla Giunta regionale se non ritenga doveroso innanzitutto intensificare la vigilanza venatoria nel territorio interessato dal recente episodio per garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini ed inoltre se non ritenga opportuno far attivare ogni verifica al fine di individuare i responsabili del grave atto. Chiedo inoltre di conoscere il numero, suddiviso per provincia, dei soggetti attualmente autorizzati a circolare armati, anche nelle ore notturne e in aree vietate alla caccia, in attuazione della legge regionale n. 50/1993 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio", del piano triennale di gestione e controllo ai fini della eradicazione del cinghiale di cui alla D.G.R. n. 598/2017, della legge regionale n. 15/2016 "Misure per il contenimento finalizzato alla eradicazione della nutria" e dei piani provinciali di gestione e controllo della volpe e dei corvidi".
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