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Veneto Lavoro, Donazzan contro Cgil: "affidamento in house è previsto da ordinamento"

Di Edoardo Pepe Martedi 5 Gennaio 2016 alle 22:00 | 0 commenti

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Elena Donazzan, assessore al lavoro e all’occupazione, replica ai rilievi mossi dalla Cgil Funzione pubblica del Veneto in seguito all'affidamento in house di Veneto Lavoro, l'ente strumentale della Regione Veneto interamente pubblico: “Nessuna clientela, solo gestione diretta secondo regole per enti strumentali – sostiene Donazzan - opera secondo le regole della gestione diretta previste dal nostro ordinamento. L’affidamento in house è previsto dal nostro ordinamento ed è perfettamente legittimo, è più conveniente, in quanto non deve generare utili e non è soggetto a imposizione Iva rispetto ad una gara per un servizio equivalente.

"Il primo obiettivo dell’ente - continua l'assessore - è gestire il sistema dei servizi per il mercato del lavoro in Veneto (sistema informativo, osservatorio e assistenza agli utenti). Fornisce anche un servizio di assistenza tecnica, previsto dai regolamenti comunitari per supportare la programmazione dei fondi Ue, che richiede elevata professionalità e competenza e deve quindi avvalersi di professionalità specifiche che abbiano la necessaria esperienza.

Anche il personale regionale che lavora sui fondi comunitari è comunque formato e preparato. Ma tutte le regioni stanno lavorando al piano di rafforzamento amministrativo che prevede appunto il rafforzamento interno per una ottimale gestione dei fondi comunitari. L'assistenza tecnica offerta dall’ente strumentale si aggiunge all’ attività fatta dal personale regionale nella programmazione e gestione dei fondi comunitari.

I collaboratori selezionati da Veneto Lavoro per assistenza tecnica alla gestione del Fondo Sociale Europeo sono tutti laureati. Sono selezionati da una commissione composta in prevalenza da esperti esterni all’ente. I compensi sono tutti ampiamente sotto i 100.000 euro, come si evince da quanto pubblicato nel sito web dell’ente. Ma nel leggere la tabella dei compensi bisogna tenere presenti la durata dei contratti (2 o 3 anni), nonché l'incidenza degli oneri fiscali.

Riguardo ai criteri di selezione del personale, fatta con oculatezza e secondo criteri di comprovata competenza ed esperienza, basti solo osservare che la gestione veneta dei fondi FSE risulta essere una eccellenza riconosciuta anche a livello comunitario, come dimostrano le ottime performance di impiego registrate sulla programmazione 2007/13 e il primato del programma operativo veneto 2014/2020, primo ad essere approvato tra quelli delle regioni italiane.

Infine, per quanto riguarda i costi immobiliari – conclude l’assessore - forse i sindacalisti Cgil non sono al corrente che dal 1° gennaio 2016 Veneto Lavoro, con la nuova direzione, risparmia il 40 per cento delle spese di locazione in quanto ha rinegoziato un adeguamento del canone e degli spazi utilizzati”

Leggi tutti gli articoli su: cgil, Elena Donazzan, Regione Veneto, Veneto Lavoro

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