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Veneto Banca, primo bilancio dopo il voto bulgaro. Carrus: "Basta sprechi. E sulla BpVi staremo a vedere."

Di Pietro Rossi Sabato 19 Dicembre 2015 alle 18:14 | 0 commenti

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Una lunga assemblea straordinaria, quella di Veneto Banca, chiusa con un voto Bulgaro sulla trasformazione societaria, l'aumento di capitale e l'ok del varo verso la Borsa. Una assemblea la cui sintesi e soprattutto i programmi futuri sono stati sintetizzati a margine dall'Ad Cristiano Carrus e dal presidente Pierluigi Bolla. "Questo voto è stata una sorprsa, non me l'aspettavo, adesso ne usciamo rafforzati per poter lavorare per gli azionisti delusi". E Carrus ha aggiunto: "Ora zero sprechi e si punta sulla raccolta". E sula Popolare di Vicenza: "vediamo cosa fare prima di decidere".

L'amministratore delegato è tornato poi sul capito fusioni: "In questi ultimi tre mesi ci siamo riavvicinati ai soggetti che ci interessano e che sono interessati al mercato delle fusioni - ha spiegato - oggi crediamo di aver pavimentato la strada affinché questi colloqui non ripartano da zero, andando fortemente a capire che queste azioni vogliamo farle pro multis e non contro qualcuno".
Gli altri aspetti che segneranno il percorso di Veneto Banca, indirizzata sulla strada della quotazione, riguarda sia il mondo dei crediti "che mostra segni tangibili delle ferite" - spiega Carrus - sia - aggiunge l'Ad - "la ripartenza dell'attività di impieghi, di raccolta e di riavvicinamento alle imprese con i mutui. I super ammortamenti sono denari che possiamo prestare. Non disdegnamo poi il circolante sia verso Italia che l'estero anche se ci siamo dati due tre mesi per definire il canale estero".
Carrus ha poi rimarcato: "Sui costi saremo feroci, non un euro non giustificato è inoltre non collocheremo più obbligazioni strutturate dì Veneto Banca". Altra notizia confermata è n quella sul consorzio di collegamento di garanzia per la sottoscrizione degli azioni, che può sforare il miliardo di euro.
Il presidente Bolla è poi tornato sul fondo dei garanzia per i soci che sono rimasti scottati dal deprezzamento delle azioni: "Verrà mantenuto l'impegno verso le associazioni degli azionisti che sono state importanti in questo momento è lo saranno ancora di più nei prossimi mesi".
Dopo la quotazione in borsa sarà convocata una nuova assemblea dei soci, in cui l'attuale CdA si dimetterà in blocco, per poi procedere a nuove elezioni, dove a pesare sarà il possesso del capitale sociale.
Sull'ipotesi fusione invece si esclude nulla, ma per i vertici sii devono prima vedere le azioni che intraprenderà la BpVi.
Intanto per la tutela dei soci si sta già lavorando a un fondo di solidarietà, ed esiste anche l'ipotesi che gli eventuali fondi recuperati grazie alle azioni di responsabilità per la mala gestione di questi anni possano finire proprio in eventuali rimborsi.


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