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Luca Trevisan, segretario regionale delle Fiom Cgil, era presente ieri, giovedì 29 ottobre, al direttivo della FIOM Cgil di Vicenza, di cui abbiamo riferito intervistando anche Maurizio Ferron, il suo "omologo" in provincia, per quanto riguarda la consultazione tra i lavoratori per la piattaforma per il rinnovo del CCNL Federmeccanica, che interessa circa 35mila lavoratori metalmeccanici della provincia di Vicenza e 160-180 mila in tutto il Veneto del settore industria (contratto Federmeccanica e Assistal). Con Trevisan abbiamo aperto, invece, una interessante finestra sul no della Fiom al "modello Marchionne", che, va detto, ha comunque "salvato" la Fiat.

Se l'azienda italiana, ormai praticamente fallita, è arrivata sotto la guida Marchionne a diventare uno dei maggiori competitor internazionali nel settore auto com FCA con mosse vincenti ma che, per Trevisan, hanno sfruttato non solo contingenze (e finanziamenti) Usa per la crisi delle aziende a stelle e strisce, tra cui la Chrysler, che ora fa parte della FCA, Fia Chrysler Automobiles, ma anche, in Italia, un deregolamentazione che ha portato i lavoratori, fuori dal CCNL, a situazioni complessivamente di minor tutela...

Vediamo e ascoltiamo quello che dice Trevisan, tanto più che, in un sistema oggettivamente diverso, i lavoratori Usa hanno prima democraticamente bocciato la recente proposta di contratto col manager italo canadese, per poi approvarla a grande maggioranza una volta contrattate nuove condizioni.

E senza diemnticare che la "scalata" alla General Motors Marchionne la sta studiando cercando di portare dalla sua parte i fondi dei lavoratori GM che hanno una quota rilevante nel colosso auto, più grande di FCA ma che, con l'aiuto delle tute blu Usa, potrebbe dventare un boccone appetibile.

Una sola nostra considerazione a margine dell'intervista: quando i nostri lavoratori, grazie anche a sindacati meno  arroccati e burocrati, acquisiranno una tale capacità reale di contrattazione globale e non solo salariale e di qualità del lavoro?