Rosario per la Pace al capitello di viale Ferrarin a Vicenza mercoledì 20 dicembre
Domenica 10 Dicembre 2017 alle 22:21 | 0 commenti
Rosario per la Pace al capitello in viale Arturo Ferrarin a Vicenza mercoledì 20 dicembre 2017 organizzato dal Coordinamento Cristiani per la Pace. Durante la preghiera devozionale si mediteranno alcuni passaggi del messaggio di papa Francesco per la 51° Giornata Mondiale della Pace che sarà celebrata il 1° gennaio 2018. Vediamo allora le parole del pontefice che saranno motivo di contemplazione: "... porto nei miei pensieri e nella mia preghiera, ... gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati..."
"Con spirito di misericordia, abbracciamo tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame o che sono costretti a lasciare le loro terre a causa di discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale... aprire i nostri cuori alla sofferenza altrui non basta. Ci sarà molto da fare prima che i nostri fratelli e le nostre sorelle possano tornare a vivere in pace in una casa sicura. Accogliere l'altro richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, un'attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi già esistenti."
Papa Francesco inoltre ricorda come: "In molti Paesi di destinazione si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano.
Tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace."
Il Papa sottolinea poi: "Abbiamo bisogno di rivolgere anche sulla città in cui viviamo questo sguardo contemplativo, «ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze [...] promuovendo la solidarietà , la fraternità , il desiderio di bene, di verità , di giustizia», in altre parole realizzando la promessa della pace... Questo sguardo saprà scoprire che essi non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, capacità , energie e aspirazioni... Saprà scorgere anche le ... innumerevoli persone, famiglie e comunità che in tutte le parti del mondo aprono la porta e il cuore a migranti e rifugiati... Chi è animato da questo sguardo sarà in grado di riconoscere i germogli di pace che già stanno spuntando e si prenderà cura della loro crescita."Â
Francesco fornisce anche delle linee guida per affrontare uno dei più grandi fenomeni che non possiamo far finta di non considerare anche nostro: "Offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere (non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze), proteggere (riconoscere e tutelare l'inviolabile dignità di coloro che fuggono ..., di impedire il loro sfruttamento. ... in particolare alle donne e ai bambini), promuovere (l'importanza di assicurare ai bambini e ai giovani l'accesso a tutti i livelli di istruzione) e integrare (permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione)."
Il pontefice infine termina con un segno di speranza: "Auspico di cuore che sia questo spirito ad animare il processo che lungo il 2018 condurrà alla definizione e all'approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l'altro riguardo ai rifugiati... Il dialogo e il coordinamento, in effetti, costituiscono una necessità e un dovere proprio della comunità internazionale. Al di fuori dei confini nazionali, è possibile anche che Paesi meno ricchi possano accogliere un numero maggiore di rifugiati, o accoglierli meglio, se la cooperazione internazionale assicura loro la disponibilità dei fondi necessari."Â
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.