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Quando i cittadini l'hanno vinta sulle banche: il Coordinamento don Torta a Padova contro la Montepaschi di Siena avvisa: "la prossima è la Popolare di Vicenza"

Di Matteo Moschini Lunedi 1 Febbraio 2016 alle 18:33 | 0 commenti

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Sembra che non tutte le storie di "lotta" degli imprenditori con le banche siano destinate a finire male. Questa mattina a Padova sembrava dovesse esserci movimento, il Coordinamento voluto da don Torta che riunisce le associazioni di tutela alle "vittime" delle banche era pronto a pignorare a forza la sede della Montepaschi di Siena di Padova, a costo di "piantarsi cone le tende canadesi davanti", ma non è servito. La Banca ha chiamato l'Ufficio Giudiziario e ha pagato un conto di 157mila euro a Gianfranco Simonato, quando "solo" 18 mesi fa era la banca a chiederne a lui quasi altrettanti.

Il "caso" è stato seguito da Alfredo Belluco di Confedercontribuenti, che annuncia che "questo è solo un aperitivo, le portate principali devo ancora arrivare." Pare che Simonato abbia in sospeso altre 5 cause con la banca, per ri-ottenere un totale di circa 3 milioni di euro. Ma non è tutto, perché stando a quanto dice Belluco quella di Simonato non è una condizione rara. "Noi di Confedercontribuenti offriamo un servizio gratuito di pre-analisi dei conti, perché abbiamo scoperto che la maggior parte dei conti dichiarati in sofferenza in realtà non lo sono. La Banca chiede la restituzione di un prestito, ma quando lo analizziamo scopriamo che nell'85% dei casi è stato rincarato con interessi su interessi, commissioni non concordate e usura, per cui in realtà è al cittadino che la Banca deve dei soldi, e non il contrario. Siamo in una situazione in cui le banche stanno letteralmente derubando i cittadini."
Una vittoria, quella di oggi, di cui anche il Coordinamento guidato da don Torta si vanta, e il portavoce Patrizio Miatello è soddisfatto: "di solito le Banche tendono a tergiversare, ricorrere in appello, anche a costo di farsi pignorare, ma questa volta chi doveva avere i suoi soldi li ha riavuti. E ci piace credere che sia anche merito del clamore mediatico e dell'opera di coordinamento che stiamo portando avanti."
E poi lancia un segnale: "Non intendiamo fermarci qui. Noi vogliamo andare fino in fondo alla faccenda. Vogliamo che gli altri interessati sul territorio capiscano che non scherziamo. La Banca Popolare di Vicenza è avvisata. Lei è la prossima."

Di seguito la nota ufficiale di Confedercontribuenti:

Si è conclusa in modo positivo con la consegna di un assegno circolare di € 180.000 la vicenda che ha visto contrapposti l’imprenditore padovano Gianfranco Simonato e la banca Antonveneta – Monte Paschi Siena. Si trattava di un debito di quasi 140 mila euro, che l’imprenditore aveva e che il Giudice in tempo record di 18 mesi ha ribaltato in quasi 160 mila euro a suo favore. Una vicenda dove era emersa con chiarezza l’usura bancaria e che giudiziariamente è stata seguita dall’Avv. Giuseppe Baldassare legale della Confedercontribuenti. “Si tratta di una operazione significativa per via della celerità che dà un segnale di speranza agli imprenditori e famiglie”.  - dichiara l’avvocato Giuseppe Baldassarre, che aggiunge “altre cinque giudizi sono ancora in corso”.Una battaglia fatta emergere dalla Confedercontribuenti Veneto e dal suo Presidente Alfredo Belluco che lancia un appello: “verificate i rapporti bancari, affidandovi alla Confedercontribuent, perché il caso di oggi dimostra che i rapporti bancari spesso siano viziati da calcoli non in linea con le norme previste dalla legge”   Oggi si “conclude” una vicenda che aveva messo in crisi un imprenditore con i suoi venti operai, grazie anche alla velocità del Tribunale di Padova che ha fatto giustizia in appena 18 mesi. Certamente aggiunge il Presidente Nazionale Carmelo Finocchiaro: - “è il risultato della battaglia di Confedercontribuenti, che oggi sottolinea come sia una giornata simbolo nella lotta all’usura bancaria”, “anticamera – aggiunge la Coordinatrice Nazionale e Presidente  ANVU-Confedercontribuenti Franca Decandia -  in moltissimi casi di quella criminale.Proprio da Padova lanciamo un appello a tutti i Veneti per prendere coscienza del fenomeno criminale fortemente presente al Nord, grazie alla sensibilità del Sindaco di Mira Alvise Maniero presto attiveremo uno sportello antiusura in quel Comune del Brenta, dove la presenza criminale è rilevante”. Alla conferenza stampa erano presenti: Raffaella Zanellato, Gianfranco Muzio, don Enrico Torta il parroco antiusura di Dese (VE), il sindaco di Mira (VE) Alvise Maniero e tanti altri cittadini. “Le banche sono la linfa per lo sviluppo economico dell’Italia pertanto abbiamo bisogno di loro ma devono rispettare l’imprenditore e le famiglie non facendogli perdere la dignità e costringendogli a prendere altre soluzioni come rivolgersi all’usura criminale” – dichiara in conclusione della conferenza stampa il Presidente Nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro.


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