L'impianto di trattamento dei fanghi si farà fuori dall'ovest vicentino
Lunedi 25 Settembre 2017 alle 18:10 | 0 commenti
"Le vittorie hanno sempre molti padri, le sconfitte sono orfane, a giudicare dalla rivendicazione del Sindaco di Montecchio Maggiore, Milena Cecchetto,  saremmo tentati di pensare che cerchi goffamente di appropriarsi in esclusiva di una vittoria che è invece frutto del lavoro di tutti" - esordisce così il Consigliere Delegato di Acque del Chiampo, Andrea Pellizzari, a margine della querelle sull'invito alla conferenza stampa che giovedì scorso ha presentato lo storico accordo per collocare fuori dall'Ovest Vicentino l'impianto per lo smaltimento dei fanghi da conceria. Il Sindaco di Montecchio in effetti era stato invitato.Â
"Dal 2014 non si è mai presentata alle Assemblee di Acque del Chiampo, ma l'interlocuzione sempre positiva e costruttiva avvenuta con il Vicesindaco Gianluca Peripoli che ha dall'inizio sostenuto la tesi dell'impianto fuori dall'Ovest, ci ha assicurato l'adesione anche del Comune castellano" - chiosa il CD di Acque del Chiampo mentre si sta recando in Comitato di Sorveglianza sull'Accordo di Programma Novativo che all'Ordine del Giorno ha anche lo stanziamento pubblico di 10 milioni di euro per la realizzazione dell'impianto.
Va ricordato che il problema dello smaltimento dei fanghi da conceria, parte da lontano nell'Ovest Vicentino e, fino a qualche giorno fa, ha visto un acceso e continuo dibattito. Ora, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Europea, si mette, finalmente, un punto fermo. L'impianto va individuato, ma quando si farà , si dovrà cercare un sito al di fuori del perimetro del cosiddetto Consiglio di Bacino, ossia oltre i dieci comuni soci di Acque del Chiampo (Arzignano, Lonigo, Montecchio Maggiore, Brendola, San Pietro Mussolino, Crespadoro, Altissimo, Montorso, Nogarole, Chiampo) e i tre di Medio Chiampo (Montebello, Gambellara e Zermeghedo), gli Enti Gestori che si occupano dei reflui industriali del Distretto.
L'atto in Gazzetta Ufficiale Europea chiarisce che la manifestazione di interesse dovrà avvenire entro 60 giorni dalla pubblicazione - quindi il 20 novembre prossimo - e le risultanze saranno presentate entro il 27 dicembre successivo al Ministero dell'Ambiente. A novembre, quindi, avremo nuove ed ulteriori novità sulla prossima tappa nel percorso verso la soluzione dell'annoso problema.
Il tema tuttavia non interessa solo i Sindaci e i due Enti Gestori, ma anche il sistema produttivo dell'Ovest che da qualche tempo si trova con il rischio di non aver più un luogo in cui conferire i fanghi da conceria, attualmente collocati in discarica, ma con un countdown già partito che prevede una via alternativa e definitiva alle attuali allo smaltimento dei fanghi.
Per questo serve una struttura che trovi una soluzione definitiva. Ora la macchina è partita, con due delibere di indirizzo approvate dai CdA di Acque del Chiampo e di Medio Chiampo condivise dai Sindaci, che mettono nero su bianco i nodi strategici del dibattito: l'impianto va individuato con una manifestazione di interesse, ma una volta scelto, dovrà essere realizzato fuori dal territorio del Consiglio di Bacino Valle del Chiampo.
"Abbiamo condiviso con i Sindaci e con il mondo produttivo le direttrici di questo provvedimento " dichiara il Consigliere Delegato di Acque del Chiampo SpA, Andrea Pellizzari "e siamo ad una svolta storica rispetto al problema dello smaltimento dei fanghi perché dopo tanti anni di discussioni viene assicurato un obiettivo, realizzare l'impianto fuori dal nostro territorio. Non per ragioni politiche o ambientali, ma soprattutto per ragioni di gestione economico finanziaria. Devo dare atto che il lavoro iniziato qualche anno fa da chi ci ha preceduto era molto approfondito e tecnicamente valido, questo ci ha facilitato nell'assumere rapidamente una decisione che rispondesse quindi alle milestones dettate dall'Accordo di Programma Quadro sottoscritto con il Ministero dell'Ambiente, la Regione, i soggetti gestori e il mondo produttivo del territorio."
"In questo" prosegue Pellizzari "abbiamo trovato piena sintonia in particolare con il Consiglio di Bacino Valle del Chiampo e con il suo Presidente Giorgio Gentilin, che fin dall'assemblea di nomina ci ha indicato la soluzione del problema dei PFAS e dei fanghi tra le priorità del nostro mandato".
"Sono molto soddisfatto della svolta avvenuta" continua il Sindaco di Montorso Antonio Tonello, azionista di Acque del Chiampo, "perché accade in coerenza con una storia che ci ha sempre visti orientati a sostenere le ragioni del territorio e quelle del mondo produttivo. Fissare l'obiettivo di un impianto fuori dai nostri comuni può solo essere apprezzato. All'insediamento del CdA avevo delle riserve ed ho votato contro, ma oggi, alla luce di questi primi segnali così importanti, voterei a favore. Sono partiti bene".
"Apprezzo la scelta e la condivido fino in fondo. Per il nostro comune non vi erano alternative e lo abbiamo dimostrato nel tempo" aggiunge il vice-sindaco di Montecchio Maggiore, Gianluca Peripoli - "il nuovo CdA parte con una scelta di campo che tutela il territorio e risponde alle esigenze di futuro del mondo produttivo. Con la prospettiva di un sempre maggiore coinvolgimento dei comuni. Del resto l'ovest Vicentino è un territorio già fin troppo antropizzato".
"Da sindaco di Chiampo e consigliere provinciale con delega all'ambiente" prosegue Matteo Macilotti "posso dire che si fa chiarezza su un tema tanto controverso e che anche la provincia, oltre al comune di Chiampo che anche azionista, sta accompagnandolo convintamente gli indirizzi dei due CdA che hanno approvato il provvedimento."
"E' una risposta importantissima nel rispetto del nostro territorio" - aggiunge il Presidente di Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia - "ed il traguardo di impegnare tutti a collocare fuori l'impianto non ha controindicazioni".
Anche Brendola interviene con il sindaco Bruno Beltrame che conclude: "Solo parole di apprezzamento per la scelta extra moenia dell'impianto, per la condivisione con i sindaci e per la volontà di non abbandonare la realizzazione della struttura, essenziale per il mondo produttivo e per l'occupazione".
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