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Oltre 10mila soci presenti, ma "solo" 5mila e duecento in persona, ma che portano in delega la voce e il voto di almeno 4mila 800 altri soci. Sono questi i numeri, annunciati pochi secondi fa, dell'assemblea dei soci di Veneto Banca. Tre i punti all'ordine del giorno, la trasformazione in s.p.a., l'aumento di capitale di un miliardo e la quotazione in borsa, con il fronte del sì che sembra compatto.

Si parla di rottura con il passato, e c'è voglia di svolta, ma fuori dalla villa e agli ingressi dei parcheggi l'atmosfera è meno ottimista. Chi pubblicizza il "no" al voto, chi lamenta il comportamento della banca.

Per Jacopo Berti (M5S) "ci troviamo di fronte a cittadini onesti che noi difendiamo dal 2013. Questa assemblea è la solita forzatura delle banche che fanno quadrato schiacciando cittadini onesti: non si conoscono i bilanci, e viene nascosto il libro soci. Noi ci opponiamo a queste forzature". E per quanto riguarda il ruolo della politica per Berti "la politica in Italia è solo un partito delle banche che tutela i loro amici".

Sul fronte politico Veneto sembra stia partendo una commissione d'inchiesta sulla situazione di Veneto banca, però partecipata solamente dalla maggioranza con il Partito Democratico. 

Nel frattempo Bolla annuncia che si prenderanno le contromisure legali per la mala gestione avuta sinora, e "chi ha sbagliato dovrà prendersi le proprie responsabilità."