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Ipab, Rolando: scandalo "firmato" Zaia, Zantedeschi e coop Bramasole del consigliere Padrin...

Di Citizen Writers Martedi 6 Ottobre 2015 alle 11:22 | 0 commenti

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Riceviamo da Giovanni Rolando, ex presidente Ipab Vicenza, e pubblichiamo

Anche ieri 5 ottobre si è discusso in sede regionale Pd del rapporto negativo tra Regione Veneto e territori circa il sistema  socio-sanitario. Da Vicenza erano presenti l'assessora comunale al sociale Isabella Sala e il consigliere Stefano Fracasso, il medico Giovanni Peronato ed il sottoscritto.

Il caso dello scandalo al San Camillo residenza per 114 anziani ospiti di cui la metà non autosufficienti e gestiti dalla cooperativa Bramasole, se verificato e confermato dalle indagini in corso, è naturalmente stato all'attenzione. Evidenziando tra l'altro che questa gravissima situazione è il frutto della politica portata  avanti da questa giunta regionale che ha fatto capo prima a Galan e dal 2010 a Zaia con l'ex assessore al sociale Remo Sernagiotto. Il quale ex assessore di Forza Italia ora euro parlamentare, ha insediato a Vicenza, a guidare l'Ipab, il sig. Francesco Zantedeschi, dipendente del comune di San Pietro in Cariano in Valpolicella di Verona. Lo stesso Zantedeschi che ha attribuito la gestione del San Camillo alla cooperativa Bramasole. La stessa cooperativa che ha tra i suoi proprietari il consigliere regionale, a capo della commissione sociale, Leonardo Padrin.
La responsabilità istituzionale primaria, dunque,  è del presidente Zaia che governa il Veneto dal 2010 e, dal giugno 2015, praticamente con un monocolore Leghista. Una giunta leghista che, ormai è chiaro a tutti, si propone di realizzare il disegno politico di privatizzare il sistema sociosanitario veneto. Non a caso il Veneto è l'unica regione italiana a non aver ancora fatto la riforma delle Ipab. E con la proposizione dell'Azienda Zero annulla l'impostazione socio-sanitaria della Sanità veneta, manda a scatafascio il piano socio sanitario 2012-2016, accentra tutto il potere nelle mani di un sol uomo nominato da Zaia, vanifica il ruolo delle rappresentanze territoriali e delle Conferenze dei sindaci. Con buona pace del federalismo, sempre sbandierato a parole dalla Lega ,  si passa così ad un iper centralismo veneziano con tutto il potere nelle mani di un uomo solo al comando.  
Il PD   al riguardo, oltre a presentare una sua proposta di legge, ha messo a disposizione dei territori e delle assemblee elettive comunali uno schema di Mozione che consenta ai consiglieri comunali di tutti i comuni , sia che il Pd sia in maggioranza sia che il Pd si trovi all'opposizione, di discutere ed approvare un testo di forte critica e di contro-proposta alla nuova legge di Zaia. Che presenterebbe oltre tutto elementi di anticostituzionalità.
Se tutto il potere della gestione Sanità regionale del Veneto, che vale 8,5 miliardi di Euro e che costituisce il 75/80% del bilancio complessivo della Regione, passasse all'esterno delle ULSS che senso avrebbe mantenere in vita la stessa Regione. Forse occorrerebbe riflettere sul "fallimento del regionalismo" più volte denunciato pubblicamente, anche all'iniziativa del convegno PD Veneto tenutosi all'Abbazia di  Praglia sabato 26 settembre, davanti alla ministra Maria Elena Boschi,  dal sindaco di Vicenza Variati attuale presidente nazionale dell'UPI.


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