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Galan trasloca da villa Rodella: "appartamento in affitto"

Di Rassegna Stampa Martedi 15 Settembre 2015 alle 11:37 | 0 commenti

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L’appello a Silvio Berlusconi, con cui ha condiviso gran parte della sua vita professionale e poi politica, e agli altri «amici» per ora non pare aver sortito effetto. E d’altra parte un conto è chiedere a un amico di anticiparti un caffè o magari una cena, ma quando si tratta di 2 milioni e 600 mila euro anche chi ha fondato l’impero di Mediaset e dintorni può avere qualche difficoltà.

Il risultato, salvo ripensamenti dell’ultima ora, è nella laconica conferma che arriva da uno dei difensori dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, l’avvocato Antonio Franchini: «Il 30 settembre Galan lascerà Villa Rodella - dice - Si trasferirà in una casa che ha preso in affitto in zona, sempre sui Colli Euganei».
E’ dallo scorso 16 ottobre che su Galan, arrestato il 22 luglio precedente con l’accusa di essere stato un governatore «a libro paga» del Consorzio Venezia Nuova e della Mantovani, pende la «spada di Damocle» dell’addio alla meravigliosa abitazione di Cinto Euganeo, dove si trova ai domiciliari: quella villa da lui comprata nel 2005 e poi ristrutturata – secondo le accuse dei pm – proprio grazie ai favori (cioè ai lavori gratis) dell’azienda guidata da Piergiorgio Baita. Quel giorno di metà ottobre, infatti, l’ex presidente della Regione ottenne il via libera al patteggiamento di 2 anni e 10 mesi, che prevedeva anche l’accordo con la procura per una confisca di 2,6 milioni di euro: il meccanismo stabilito era che dal momento del passaggio in giudicato della sentenza Galan avesse 90 giorni di tempo per reperire il denaro da versare nelle casse dello Stato, altrimenti quest’ultimo gli avrebbe preso ciò che già era sotto sequestro, cioè la villa. Il ricorso in Cassazione ha solo posticipato di alcuni mesi l’effettività di queste disposizioni, ma dopo la bocciatura dello scorso 3 luglio ora è arrivato il redde rationem . E così il 30 settembre, secondo quanto confermato dall’avvocato Franchini, l’ex ministro e attuale deputato di Forza Italia (e dovrebbe rimanerlo, visto che il ministro Andrea Orlando ha affermato che per il suo caso non è applicabile la legge Severino sulla decadenza) sarà costretto a lasciare quella che da un decennio è la sua casa.
In alcune interviste estive, Galan aveva parlato molto della casa: aveva raccontato di aver centellinato l’uso dell’aria condizionata per risparmiare («ho solo 31 mila euro nel conto corrente», aveva aggiunto), poi l’aveva definita «tutto quello che ho costruito in una vita». Aveva anche ammesso, come aveva dichiarato il venditore di fronte ai pm, di aver versato una quota in nero all’acquisto, non prima però di aver rettificato la cifra da un milione a «200 mila euro». L’ex governato è poi in attesa che il tribunale di sorveglianza si esprima sulla richiesta dei suoi legali di un affidamento in prova ai servizi sociali – le ipotesi sono una cooperativa che si occupi di profughi o un agriturismo sui Colli Euganei – e l’udienza potrebbe essere fissata per ottobre, anche se i suoi legali temono uno slittamento visto che Galan dovrà prima essere visitato da un assistente sociale.

di Alberto Zorzi dal Corriere del Veneto

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