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Sottosegretario all'economia una fuoricorso e manager "mobile", Paola De Micheli: "se si svaluta la moneta del 30% anche il Pil va giù del 30%". Fa ridere ma non è una barzelletta

Di Giancarlo Marcotti Giovedi 24 Dicembre 2015 alle 19:31 | 2 commenti

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Dopo tre articoli "seri" sulla Boschi ho pensato che sarebbe stata una buona idea scrivere un articolo più "leggero" non cambiando però di molto argomento, visto che mi occupo di un'altra donna del Pd, non è un Ministro, ma quasi, è infatti un Sottosegretario, ma del Ministero nettamente più importante di tutti, quello dell'Economia, si tratta di Paola De Micheli. Non so se l'avete presente, ogni tanto si vede in televisione ospite di qualche talk show, non è molto alta, ha una bella facciotta da casalinga e quando inizia a parlare risulta simpatica e ruspante con quell'inconfondibile accento piacentino.

Dico, essendo Sottosegretario (in pratica un vice-Ministro) dell'economia chissà quali titoli accademici dovrà avere, mi viene così la curiosità di visitare il suo sito personale, sul quale viene riportato il curriculum vitae.

Dunque è laureata alla Cattolica di Milano in Scienze Politiche, sapete quella facoltà massacrante che solo pochi riescono a superare perché davvero impegnativa. Facciamo due calcoli, dunque lei è del '73, si diploma al liceo classico nel '92 ... ok, tutto bene ... m si laurea nel 2001

Nel 2001?

Nove anni?

Per far Scienze Politiche?

Ma è record mondiale! Tutt'ora imbattuto!

Ma probabilmente dai, non ti incacchiare ministro Poletti, che ai laureati fuori corso con lode (ma la De Micheli l'ha avuta?) preferisci quelli in corso anche senza 110, nel frattempo la tua quasi collega Paola De Micheli avrà anche lavorato: Ed in effetti già negli ultimi due anni di liceo si era buttata in politica, diventando membro della Direzione provinciale della Democrazia Cristiana di Piacenza (che ricordiamo è la città emiliana "meno rossa").

Poi nel '92 comincia l'Università. Dopo un paio d'anni diciamo "non brillanti" dal punto di vista degli esiti scolastici, quindi nel '94, riprende a fare politica. La bufera di tangentopoli aveva spazzato via numerosi "vecchi" del partito, anzi, a dir la verità è stata spazzata via l'intera DC, ora si chiama Partito Popolare e per quasi tre anni lei è responsabile dei Giovani Popolari.

Nel frattempo deve anche guadagnarsi la pagnotta ed allora collabora con una Agenzia di assicurazione oltre che con l'azienda di famiglia.

Due anni dopo ... ecco una grande occasione, viene assunta come impiegata dalla prestigiosissima Associazione "Gli eletti dell'Ulivo per Piacenza", quell'associazione, purtroppo dura solo un anno e mezzo, ma probabilmente serve alla giovane De Micheli per mettersi in mostra e prendere i "contatti giusti".

Un anno dopo, infatti, diventa Presidente e Consigliere Delegato (in pratica comanda solo lei) di una cooperativa che fa conserve di pomodoro, la Agridoro scarl, ed in cinque anni riesce nella non facile impresa di farla fallire (ma non cercate questo piccolo particolare sul curriculum, non è riportato), il buco sarà di 4,5 milioni di euro.

Riesce pure ad essere condannata dal Tribunale di Piacenza a pagare una multa di 2.000 euro perché la Agridoro aveva distribuito sul mercato, riporto fedelmente, "merci alimentari in cattivo stato di conservazione, nonché insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione". Insomma anche questo mi sembra un bel record ... merci insudiciate ... parassiti ... proprio una bella aziendina gestita bene. Naturalmente anche di questa condanna sul curriculum non c'è traccia.

Ma probabilmente la De Micheli aveva anche qualche attenuante: dal '99, infatti, oltre a dover gestire praticamente da sola la Agridoro scarl, è anche Consigliera comunale di Pontenure una ridente cittadina della provincia piacentina.

Lei, finita come peggio non poteva la carriera di imprenditrice/manager alla Agridoro, inizia una serie di esperienza lavorative che definirei "vorticose", nel senso che in ciascuna delle aziende nelle quali viene assunta non ci resta più di qualche mese. È lei che se ne va via? Sono le varie aziende a cacciarla? Non si sa! Rimane il mistero, comunque dapprima viene assunta come impiegata dalla Global Chef, passa poi alla Berni spa, quindi alla Antonino Russo spa per finire nel dicembre del 2005 al Consorzio Cooperativo Conserve Italia.

I miei più attenti lettori ricorderanno di certo che di questo Consorzio mi sono occupato poco tempo fa quando ho pubblicato un articolo su FinanzainChiaro.it  sul fallimento della Cirio.

La nostra De Micheli lavora in questa mega-iper-super Cooperativa per poco meno di due anni con la qualifica di "Manager".

Poco meno di due anni, perché nel frattempo la sua carriera politica ha avuto una svolta. Nel frattempo, infatti, è scomparso anche il Partito Popolare e dal gennaio del 2006 lei diventa Membro dell'Esecutivo della Margherita provinciale di Piacenza. Gli ex DC/Partito Popolare, diventati La Margherita si avvicinano agli ex PCI diventati Democratici di Sinistra e dalla loro unione nasce nel 2007 il Partito Democratico.

Fra gli ex PCI diventati Democratici di Sinistra c'è un personaggio politico di quella zona (il piacentino) estremamente influente e con un ruolo di primo piano nella politica italiana, Pierluigi Bersani, e la De Micheli riesce proprio a farsi ben volere da lui.

Nel giugno del 2007 il grande salto: viene nominata membro della direzione del Partito Democratico di Piacenza, Assessore alle risorse umane ed economico finanziarie del Comune di Piacenza e quando Bersani diventa Segretario del PD entra a far parte del Dipartimento economia del partito diventando nientepopodimeno che responsabile nazionale delle piccole e medie imprese.

Mi immagino la scena, Bersani che chiede alla De Micheli

"che hai fatto nella vita?"

"Ho guidato una cooperativa" avrà risposto lei,

"e come è andata a finire" avrà ribadito il Segretario del Partito,

"l'ho fatta fallire!"

"Perfetto! Il curriculum è perfetto!" avrà chiosato Bersani, quindi subito nel Dipartimento economia del partito (quello guidato da Fassina!) e Responsabile nazionale delle piccole e medie imprese.

L'anno successivo è già a Montecitorio diventando membro della Commissione "bilancio", sempre per essere coerenti.

Una carriera fulminante, ma non è ancora finita.

La De Micheli deve avere davvero fiuto (o fortuna), entra come Membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione TrecentoSessanta, un'Associazione fondata da un personaggio destinato, al contrario di Bersani che non ci riuscirà mai, a diventare negli anni a venire, Presidente del Consiglio: Enrico Letta.

Attaccandosi ancora una volta al carro giusto la De Micheli comincia a sentir profumo di incarico governativo che arriva con il Governo Renzi.

Renzi infatti ha fatto fuori Letta, ma qualcuno del suo entourage (di Letta intendo) ha dovuto metterlo nel suo Governo, ed allora liquidati gli esponenti di maggior spicco si tira dentro la De Micheli considerata una che va "dove tira il vento".

Ed eccocela qui!

Sottosegretario all'Economia del 63esimo Governo della Repubblica italiana

Paola De Micheli, una che ci ha messo nove anni per laurearsi in Scienze politiche, una che in una trasmissione televisiva (già Sottosegretario all'economia) dice che in un Paese la cui moneta si svaluta del 30% anche il suo Pil perde il 30%, quindi una totale analfabeta in campo economico è Sottosegretario all'economia del Governo italiano!

Non è una barzelletta, però, dai, fa ridere!


Commenti

Inviato Venerdi 25 Dicembre 2015 alle 11:34

Questi sono i "migliori" e vanno a far parte dell'Esecutivo.
Inviato Venerdi 25 Dicembre 2015 alle 12:07

Io, ho avuto il piacere di stringere la mano a Nilde Jotti, già Presidente della Camera donna tutta d'un pezzo, compagna di Palmiro il migliore. Ancora, incontrai e discussi con Tina Anselmi della Commissione stragi. Donne, eccezionali che hanno fatto la storia. Ora non ne esistono più! La De Michelis? Sempre in TV, quando la vedo e la sento, faccio zapping. Peggio ancora la Madia, ma che ci fanno in Parlamento, forse rappresentano qualche Lobby? Amen.
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