Frocio: Mancini lo può dire, Sarri no. Perchè lui rispetta i "gusti" omosex anche se macho è meglio: "a me piacciono solo le donne!"
Giovedi 21 Gennaio 2016 alle 14:44 | 2 commenti
Mancini insultò un giornalista della Gazzetta nel 2001: "Frocio di m...". Quindici anni fa l'attuale tecnico dell'Inter, all'epoca alla Fiorentina, si rivolse a un cronista della rosea con lo stesso insulto di Sarri. L'insulto omofobo ha mandato su tutte le furie Roberto Mancini. "Sarri mi ha dato del frocio e del finocchio", ha raccontato al termine di Napoli-Inter martedì sera. Quindici anni prima quelle stesse parole le aveva utilizzate lui. Rivolgendole al giornalista della Gazzetta dello Sport Alessio Da Ronch.
Il fatto — Fine dicembre 2001: la Gazzetta dello Sport svela un episodio relativo ad Amaral, centrocampista della Fiorentina tornato in Brasile prima delle vacanze. La versione ufficiale del club è che il giocatore è in permesso, in realtà ha avuto un alterco con Mancini che lo riteneva fuori dal progetto e ha preferito andare via.
Letto l'articolo, l'allenatore viola prima di una conferenza fa chiamare il nostro giornalista dall'addetto stampa: vuole un colloquio privato per chiarire.
Così Alessio lascia la sala stampa e va a parlare con Mancini che però comincia a insultare: Alessio fa per andarsene e a quel punto Mancini lo apostrofa così: "Sei un frocio di m..., vieni qui". A quel punto Alessio reagisce, soltanto verbalmente, torna indietro sui suoi passi e Mancini viene trattenuto prima che la lite degeneri. Il tutto davanti a un altro giornalista, all'addetto stampa viola e a parte della squadra che era uscita dallo spogliatoio dopo aver sentito le urla.
La reazione — Un bruttissimo episodio. Certo, bisogna aggiungere che a 15 anni di distanza le persone possono anche cambiare e maturare dei punti di vista diversi. Solo così si può spiegare oggi la reazione di Mancini alle parole di Sarri.
N.d.r. di VicenzaPiù
Il mister super milionario dell'Inter, Roberto Mancini, condannato proprio ieri a pagare in via provvisoria 40.000 euro di alimenti al mese alla moglie dopo il suo divorzio e in attesa di un possibile rinvio a giudizio per un'accusa di bancarotta fraudolenta per la IMG, ha giustificato la sua indignazione contro il tecnico del Napoli, che, qui lo ribadiamo, ha comunque sbagliato e non poco, per il rispetto che meritano anche i giovani omossessuali che talvolta per il sentimento di omofobia ancora vivo nel 2016 arrivano anche a suicidarsi.
Ma, concordando anche con questo, nel 2001, quando la società era molto più chiusa di oggi e gli outing di fatto non esistevano, dare del "frocio" a qualcuno e sempre per questioni di calcio era meno choccante di oggi?
O il gentleman Mancini può dire quello che è vietato al "sessantenne cazzone da serie C" Sarri, così apostrofato mentre gli chiedeva scusa?
Oggi il lord nerazzurro su La Repubblica ha dato un'altra lezione di stile chiarendo il suo concetto di rispetto: «Mi avesse detto figlio di... o pezzo di m... non me ne fregava niente... Quanto al resto, ovviamente rispetto tutti i gusti sessuali, però a me piacciono le donne, e solo quelli...».
Ovvio che il macho Roberto se la sia presa, allora.
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Il tecnico del Napoli, infatti, ha sbagliato la partita, NON inserendo da subito i suoi TRE giocatori migliori e determinanti per la squadra. Poi, quando ha capito che per vincere erano necessari, era ormai troppo tardi.
A questo punto, eravamo al 95° minuto, cioè ben 5 minuti dopo il tempo regolare dei 90°, prevedendo i vavv........ dei napoletani, ha cercato di trovare la lite con Mancini, per nascondere così le sue evidenti responsabilità. Questa è la realtà, tutto il resto fa male al calcio ed al Napoli, che fino ad ora è la squadra che ha giocato il miglior calcio ed è in testa al campionato.