Fondi ministeriali destinati ai Comuni per ogni richiedente protezione accolto, Vicenza Capoluogo: siano usati per coesione sociale
Domenica 27 Agosto 2017 alle 20:02 | 0 commenti
La presenza nelle nostre città di persone richiedenti asilo viene spesso collegata al tema della sicurezza collettiva. Vicenza Capoluogo, come scrive nella nota che pubblichiamo, ritiene sbagliato questo approccio perché si deve affrontare la questione a tutto tondo, in primis con azioni di accoglienza ed integrazione. È pertanto importante quanto ha dichiarato il sindaco Achille Variati ovvero che gran parte di quei fondi verranno utilizzati per attuare politiche di integrazione e di rafforzamento dei servizi sociali oltre che di sicurezza per chiarire meglio le affermazioni dell'assessore Dario Rotondi che ci erano parse, così come lette, gravi ed inopportune.
Affermare, infatti, che l'acquisto di quelle pistole serva ad un rafforzamento delle dotazioni della polizia per far fronte all'aumento del fenomeno migratorio significa fare disinformazione con la volontà di spostare sempre il problema reale che è quello di una evoluzione culturale necessaria per consentire una inevitabile e nonviolenta integrazione. Se di vera integrazione si vuol parlare, come ha giustamente detto in una nota la Segretaria Generale della Funzione Pubblica CGIL Vicenza Giulia Miglioranza, è fondamentale che i finanziamenti in arrivo da Roma siano utilizzati per migliorare la coesione sociale e per aiutare una preoccupata popolazione cittadina - poiché spaventata e disorientata da massicce campagne d'odio - a prendere consapevolezza che il fenomeno è inarrestabile e che il dolore di chi lascia il proprio paese e i propri affetti non deve essere cavalcato e strumentalizzato. Con questo non vogliamo negare la difficoltà e la fatica di accogliere persone provenienti da diverse culture, ma è proprio di fronte a tale fatica che è necessario potenziare nuovi strumenti di coesione sociale che agevolino e rendano più proficuo il percorso di integrazione, grazie a fondi specificamente destinati a ciò. Riteniamo fuorviante, figlia solo di propaganda populista da cui vogliamo prendere le distanze, l'idea di associare sempre la criminalità ai fenomeni migratori. Secondo Istat e secondo autorevoli esperti dei fenomeni criminali, i reati si associano alla povertà e alla mancanza di istruzione, non alla cultura di provenienza.
Siamo, invece, concordi rispetto alla necessità di proseguire in una costante e aggiornata formazione di tutto il personale comunale, soprattutto di quello che opera in strada a stretto contatto con la cittadinanza come la Polizia Locale, che deve continuare ad essere strumento di controllo del territorio, di prossimità con la cittadinanza, di sicurezza nelle strade (solo in Italia ogni anno muoiono 3500 persone per incidenti stradali) e che invece troppo spesso viene utilizzata per compiti di ordine pubblico in funzione antiterrorismo.
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