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Finanziamento elettorale, lettera aperta ad Alessandra Moretti di Finco e Rizzato

Di Citizen Writers Martedi 22 Settembre 2015 alle 16:04 | 0 commenti

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Pubblichiamo una lettera di Nicola Finco e Silvia Rizzotto, Capigruppo Lega Nord e Zaia Presidente Consiglio regionale del Veneto

Egr. On. Alessandra Moretti, l’8 aprile 2015, in un video diffuso su Internet, Lei ebbe a dichiarare: “Caro Zaia, stamattina ho letto che hai chiesto a tutti i candidati alla presidenza della Regione di essere trasparenti per quanto riguarda la raccolta fondi per quanto riguarda le spese elettorali.

Come al solito ti hanno informato male. Perché per quanto riguarda le mie spese, è già tutto on line. Trovi tutte le informazioni nel mio sito www.alessandramoretti.it. Ancora una volta tante chiacchiere e pochi fatti: i veneti stanno ancora aspettando la rendicontazione per la tua campagna elettorale del 2010. Ecco il documento ufficiale da cui emergono soltanto zeri. Adesso basta chiacchiere: vuoi per favore darmi, caro Zaia, il link dove posso trovare chi paga e quanto costa la tua campagna elettorale “low cost” con cui stai tappezzando tutto il Veneto dei tuoi manifesti? Perché ancora sul tuo sito, guarda un po’, non c’è niente. Adesso basta chiacchiere: Zaia, fuori il link!”.

Visto e considerato che è in atti ufficiali che Luca Zaia non ha avuto finanziatori privati né nel 2010 né nel 2015, e che le campagne elettorali della Lega Nord e della Lista Zaia risultano interamente e documentalmente autofinanziate,  non ci pare né “macchina del fango” né “metodo Boffo” chiedere ora a Lei di essere consequenziale e coerente, e pretendere che mantenga fede alla promessa di trasparenza così solennemente fatta agli elettori veneti, rendendo noti i nomi e le sigle dei finanziatori della sua campagna elettorale, tuttora nascosti dietro gli schermi della Fondazione Kairos e dell’Associazione Alessandra Moretti.

Pure quel poco (pochi euro e pochi nomi) che aveva inserito nel suo sito prima del 31 maggio, è ora definitivamente scomparso, come peraltro le faceva notare sabato su un quotidiano un attento commentatore. Ignoti nel frattempo restano (ma potrebbe essere altrimenti?) tutti gli altri contributori.

Di essere trasparente non lo chiediamo soltanto noi e gli elettori tutti, egregio Onorevole. Lo propone anche il Partito Democratico attraverso la proposta di legge dei deputati Misiani e Marantelli del giugno 2015 proprio sulla trasparenza delle Fondazioni politiche, che fra l’altro impone la pubblicazione on-line dei nomi dei finanziatori. Lo faccia dunque, quantomeno per rispetto del provvedimento che il Suo partito ha presentato.

Sempre sulla presunta “macchina del fango”, ci permetta semmai di osservare che è stata proprio Lei ad attivarla in campagna elettorale, e nel mondo più pesante e volgare. E’ stata Lei a trasformare quello che doveva e poteva essere un confronto anche forte e con toni accesi su proposte e programmi per i veneti, in una arena di insulti e accuse strampalate, sguaiate, senza alcuna veridicità. Per fortuna i veneti sono popolo saggio, attento e con una memoria da elefante, e nessuno ha creduto a una parola del Suo sistema di insulti gratuiti rivolti al candidato Zaia.

Gliene ricordiamo soltanto alcuni, anche perché i veneti, che noi non consideriamo degli sprovveduti, sappiano e memorizzino: “Zaia inadeguato a governare” (28.1.2015), “Belsito pagava le campagne al governatore uscente con lingotti e diamanti” (12.11.2014), “Il clima di falsità e palesi ruberie su cui è sorto il ventennio di Galan e Zaia” (19.5.2015), “Il sistema Galan-Zaia” (2.4.2015), “Mose, Zaia non poteva non sapere…” (28.1.2015), e così via insultando, insultando... Lo ha fatto personalmente in quella che Lei ha definito “la più grande campagna di ascolto mai fatta”, ma che per noi resta la più grande campagna di cattiverie e insinuazioni mai effettuata.

Ma non Le bastava attaccare e infangare il candidato Zaia, che peraltro non ha mai risposto neppure a uno dei suoi insulti. Con la stessa protervia e identica volgarità ha pensato bene di infangare anche stimati professionisti come il Segretario generale alla Programmazione e il Segretario generale della Sanità, ai quali è stata riservato analogo trattamento. Al primo è stato dato tout court del ladro (“Ha cercato di rubare premi per sé. Palazzo Balbi è diventato il luogo dove c’è il più alto tasso di crimini contro la pubblica amministrazione per metro quadro in Italia” - 19.5.2015), del secondo Lei ha detto che “ha aumentato i costi, gli sprechi e ha mortificato la classe medica, lo sostituiremo” (16.5.2015).

Inutile dunque, on. Moretti, invocare oggi lesa maestà. Quando si accusa bisogna avere prove e fatti certi da opporre, non menzogne. E quando si promette ai veneti di essere trasparenti bisogna esserlo davvero. Fino in fondo.

Comunque, preso atto che ha utilizzato in campagna elettorale un linguaggio che sicuramente non Le si addice (o utilizzava chi scriveva e comunicava a Suo nome…), che ormai appare chiaro che i nomi dei finanziatori Lei continuerà a tenerli ben nascosti e che mai li esporrà con la promessa trasparenza al vaglio del Consiglio regionale e dell’opinione pubblica, ci lasci una osservazione finale, amara e sicuramente condivisa da tutti gli elettori veneti. L’abbiamo presa a prestito da un politico e da un uomo che dovrebbe essere un Suo riferimento morale e politico, Pietro Nenni: “A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro... che ti epura”.

Buon lavoro.


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