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Favotto si dimette da presidente di Veneto Banca, al suo posto "fino a nuova nomina" il vice Vardanega, già ai vertici di Unindustria

Di Rassegna Stampa Venerdi 30 Ottobre 2015 alle 09:03 | 0 commenti

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di Ugo Brizzo, Milano Finanza

Francesco Favotto si è dimesso da presidente di Veneto Banca. La decisione, comunicata ieri in serata, è stata presa «per motivi personali di salute, nella consapevolezza di non poter più assicurare la piena disponibilità all'attività di governo della banca». Il vicepresidente Alessandro Vardanega ha assunto con  dx decorrenza immediata le funzioni di presidente fino a nuova nomina (nella foto di CorSera da dx Vardanega e Favotto, ndr). Il board della banca popolare di Montebelluna ha espresso a Favotto «i più sentiti ringraziamenti», evidenziando «le capacità professionali e le doti umane che ne hanno sempre distinto l'operato in una fase cruciale della vita della banca».

Come riportato ieri da MF-Milano Finanza, in Veneto Banca la presidenza è stata assunta da un industriale di spicco, cioè da quel Vardanega, ex presidente di Unindustria Treviso e numero uno di Industrie Cotto Possagno, che era fino a ieri il vice di Favotto. Proprio due anni fa Vardanega fu il promotore della lista di imprenditori che varò il nuovo corso di Veneto Banca, segnando uno spartiacque con il passato. Ora potrebbe traghettare il gruppo verso la trasformazione in società per azioni (come previsto dalla riforma voluta dal governo Renzi) che dovrebbe essere deliberata nel corso dell'assemblea del prossimo 5 novembre. Non è detto però che i nuovi assetti di vertice siano definitivi. L'abbandono del voto capitario segnerà infatti una rivoluzione negli assetti societari, come del resto avverrà in tutte le banche popolari interessate dalla riforma Renzi. Per i vecchi amministratori eletti con il nuovo sistema si porrà un problema di legittimità nei confronti degli azionisti di capitale che potrebbero chiedere voce in capitolo sulla governance. Alcuni gruppi puntano ad approvare norme transitorie che di fatto permetteranno ai board di restare in carica. Nel caso di Veneto Banca però lo stesso Favotto aveva recentemente annunciato che il consiglio di amministrazione dell'istituto di credito di Montebelluna si sarebbe presentato dimissionario al momento dell'approvazione del bilancio 2015. Nelle scorse settimane il passo indietro degli amministratori era stato chiesto dai grandi azionisti dell'istituto riuniti nell'associazione «Per Veneto Banca» come segno di discontinuità con il passato


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