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Fatturazione elettronica: dal 1° luglio obbligo per molte imprese. Da Confartigianato Vicenza affiancamento e soluzioni per la gestione

Di Note ufficiali Giovedi 26 Aprile 2018 alle 13:24 | 0 commenti

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Si avvicinano nuove scadenze per la fatturazione elettronica e Confartigianato è pronta: "Affiancheremo le aziende socie nell'affrontare questa modernizzazione fornendo sia strumenti adeguati sia le competenze dei nostri professionisti fin dal nel periodo iniziale. Non per tutti sarà facile né semplice, il nostro compito è accompagnare le imprese in questo passaggio ma anche offrire una serie di servizi e soluzioni affinché l'imprenditore sia lasciato libero concentrarsi sul suo core business" afferma il direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro Francesco De Lotto".

La fatturazione elettronica è una modalità che arriva dall'adozione e recepimento di una Direttiva Europea del 2014, relativa agli appalti pubblici, che ha come obiettivi principali l'incremento dell'efficienza dei controlli finalizzati al contrasto all'evasione, la dematerializzazione dei processi delle imprese e l'evoluzione del Paese verso il digitale. Questa nuova forma di fatturazione consentirà anche di automatizzare e integrare i processi tra le imprese - con una ottimizzazione dei costi - di ridurre il rischio di fatture false e duplicazioni e di migliorare i tempi medi di pagamento. Inoltre, si potranno inviare e ricevere fatture senza dover stampare alcun documento, azzerando così completamente qualsiasi costo di stampa e spedizione, oltre allo spazio fisico necessario per conservare le fatture oggi cartacee.

Naturalmente questo provvedimento avrà un forte impatto sulle piccole imprese in particolare artigiane e per alcune categorie prima di altre. Se, infatti, dal 2019 tutte le imprese saranno obbligate all'emissione di fatture elettroniche, tale obbligo è anticipato al 1° luglio 2018 per fornitori di carburanti e lubrificanti e per tutti gli operatori della filiera che partecipano ai contratti di appalto di lavori, servizi o forniture stipulati con l'Amministrazione Pubblica.
Solo per ciò che riguarda i carburanti, da una analisi condotta sulle imprese Confartigianato del vicentino, partendo da un significativo campione di 2.560 imprese che utilizzano servizi associativi, si è stimato che le aziende artigiane interessate da questa prima scadenza saranno 10.700, pari al 44,2% dell'artigianato provinciale, tra cui anche le 1.272 realtà del settore del Trasporto sia merci che persone, che è coinvolto integralmente. In chiave settoriale si osserva una quota maggiore di imprese interessate sul totale delle imprese del relativo comparto per le Costruzioni (59,5%) davanti a Manifatturiero (36,4%) e Servizi (35,6%).
Infatti se dal 1° luglio alcune categorie dovranno emettere fatture elettroniche ciò comporta che a partire dalla stessa data ci saranno anche imprese "clienti" che dovranno ricevere le fatture di acquisto in formato elettronico, con tutti gli obblighi che ne derivano.
La soluzione creata da Confartigianato Vicenza per le imprese, fornita in modalità cloud e utilizzabile via internet, permette di gestire in maniera rapida, semplice e sicura tutto il flusso di Fatturazione Elettronica. Il sistema permette di creare la fattura, sia compilando manualmente un apposito form che importando i documenti da altri gestionali, di generare il file conforme alle specifiche richieste, di firmare digitalmente il documento ed inviarlo al Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate. Un sistema di notifiche controlla e informa sul recapito dei documenti e sull'esito. Il sistema è integrato anche con il cosiddetto "ciclo passivo", per cui la procedura acquisisce direttamente le fatture di acquisto che l'impresa riceve in formato elettronico e segnala all'impresa la presenza di nuovi documenti tramite email, PEC, SMS o altri canali prescelti. Infine, tutte le fatture vengono archiviate digitalmente e conservate a norma di legge.
Come funzioni la fatturazione elettronica e l'approfondimento dello strumento creato da Confartigianato a supporto alle imprese, sarà spiegato nel corso di una serie di appuntamenti che si svolgeranno nel mese di maggio sul territorio berico.

Dal 2015 fatturazione elettronica imprese- PA.
Il punto della situazione
Le prime a dover assolvere l'obbligo di fatturazione elettronica sono state le Pubbliche Amministrazioni. Correva l'anno 2015 e da allora è sestuplicata la quota di imprese che invia fatture elettroniche: dal 5,4% del 2014 si è arrivati al 30,3% del 2016, posizionando l'Italia al 5° posto in Ue, con una quota quasi doppia rispetto al 17,7% della media Ue. Ancora, nel 2017 le imprese fornitrici hanno inviato 30,1 milioni di fatture elettroniche alle PA, pari a 1 fattura elettronica al secondo. Sulla base dell'analisi dei dati Istat sulle imprese si stima che nel 2019 altre 3.350.000 realtà imprenditoriali (pari al 77,2% del totale) saranno interessate per la prima volta dall'invio di fatture elettroniche. Quanto ai settori la quota maggiore riguarda i Servizi (84,0%) seguono Manifatturiero (63,2%) e Costruzioni (43,0%), quest'ultimo comparto maggiormente coinvolto nelle forniture alla PA.
Tutto ciò, di riflesso, significa che le imprese dovranno gestire la ricezione di fatture elettroniche dai propri fornitori: secondo i dati dell'Istat ad oggi solo il 20,2% delle imprese riceve fatture elettroniche in formato adatto all'elaborazione e in tal caso nel 2019 il nuovo adempimento includerà il 79,9% delle imprese, pari a 3.464.000 unità; per la gestione delle fatture di acquisto sono meno marcate le differenze settoriali con il Manifatturiero a quota dell'83,8%, seguito dalle Costruzioni con l'82,0% ed i Servizi con il 79,1%.
Fin qui le PA, ma con la Legge di Bilancio 2018 inizia però anche la rivoluzione nelle modalità di fatturazione delle operazioni tra imprese: dal 1° gennaio 2019 saranno infatti tutte obbligate all'emissione di fatture elettroniche. In pratica le aziende dovranno utilizzare uno standard di fattura elettronico per tutte le operazioni tra titolari di partita IVA, verso la Pubblica Amministrazione e verso i privati, e quindi conservarle in digitale per dieci anni.


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