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Carenza di personale alla Ulss 8 Berica: la denuncia Andrea Bottega per Nursind

Di Note ufficiali Sabato 11 Febbraio 2017 alle 16:13 | 0 commenti

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«Si aggrava la carenza di personale all'Azienda Ulss 8 Berica. Pesante situazione ad Arzignano
Il segretario nazionale di Nursind Andrea Bottega: "manca del tutto la programmazione ed il personale è costretto a violare le norme sull'orario di lavoro, mettendo a rischio la salute propria e dei cittadini"»:
è questo che in sintesi denuncia in una nota che pubblichiamo Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind.
Turni di lavoro stressanti, assenza totale di programmazione ed aumento del rischio professionale per gli infermieri. Sono questi i principali effetti della grave carenza del personale infermieristico nell'Azienda Ulss 8 Berica, tanto che i servizi ed i lavoratori ne risentono pesantemente. "Manca da maggio 2016, data dell'ultimo bando di concorso per gli infermieri, una graduatoria propria - spiega il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega - e la prima prova del concorso che si concluderà in estate, è prevista per lunedì 13 febbraio a Padova".

"La ripresa da parte della Regione Veneto del sistema autorizzatorio delle assunzioni - prosegue Bottega -, di fatto serve solo a procrastinare di qualche mese la copertura del posto, garantendo un ulteriore risparmio di spesa, ma anche un monte ore straordinario non pagato di diversi milioni di euro e giorni di ferie arretrati"

A farne le spese, quindi, è il personale in termini economici ed il cittadino che usufruirà di un servizio decisamente più carente. Bisognerà accontentarsi, non si potrà più dire che la Sanità veneta si merita il 10 e lode, sempreché sia mai stato così. "Il Nursind, in rappresentanza di migliaia di professionisti sanitari - sottolinea il segretario Bottega - ritiene doveroso informare cittadinanza e forze politiche locali e regionali che diversi servizi non sono più in grado di garantire assistenza sicura e di qualità. La sicurezza, in capo al singolo professionista, è ulteriormente minata da un'organizzazione dei servizi che si regge su richiami in servizio, sospensione delle ferie ed orario straordinario". Ed a fronte di questo sono quotidiane le lamentele che i cittadini rivolgono agli infermieri ed al Nursind in particolare, per mancata assistenza ai loro familiari ricoverati. I lavoratori fungono da bersaglio facile, per un cittadino spesso disorientato ed abbandonato al proprio destino. Le lamentele dei pazienti, invece, dovrebbero trovare ben altra sorte, perché oggi l'infermiere è chiamato a compiere scelte di priorità non per colpa propria, ma per limiti di organico che dipendono dall'Azienda, dalla Regione e dal sistema voluto dal segretario regionale alla Sanità del minutaggio. La situazione colpisce trasversalmente l'intera provincia. Carenze di personale si registrano in Medicina a Vicenza e Noventa Vicentina, in Cardiochirurgia e Chirurgia vascolare, in Rianimazione a Vicenza e, soprattutto, ad Arzignano. "Ed è proprio ad Arzignano che la situazione è insostenibile. Gli infermieri sono chiamati a violare il rispetto delle norme sull'orario di lavoro - sottolinea il segretario Bottega - ed i carichi di lavoro sono sempre più pesanti, anche a causa dei picchi di ricoveri dovuti al riacutizzarsi di malattie croniche stagionali, come l'influenza. È mancata del tutto la programmazione, nonostante si faccia un gran dire di prevenzione. È inconcepibile, infatti, che una struttura sanitaria a fine autunno promuova campagne vaccinali per limitare le malattie invernali e non programmi il fabbisogno personale per gestire il surplus di accessi e le assenze per malattia del personale che, notoriamente, non è immune, nonostante i vaccini". I problemi aumentano, mentre le risorse a disposizione calano, per alimentare una macchina fatta di burocrazia e poltrone da continuare a garantire. "La fusione delle Ulss non ha contribuito a risolvere la carenza di personale. La disponibilità di spesa in tale capitolo, infatti - conclude il segretario Bottega - è ulteriormente diminuita per finanziare l'azienda zero. Ed i relativi oneri vengono riversati su lavoratori e cittadini, che si vedono diminuire i servizi. La politica faccia sentire la propria voce, se ha davvero a cuore la dignità della persona che soffre e dei lavoratori. La Sanità non è solo spesa, ma garanzia di servizi e di vita per tutti".

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