Berlato invita al Family Day, ma servono proposte non proteste: il buco normativo si chiude con una legge, direbbe la... destra
Giovedi 21 Gennaio 2016 alle 12:23 | 1 commenti
Nella vulgata comune esistono dei campi di interesse, potremmo dire dei "valori", che sono appannaggio più di alcune parti politiche che di altre. La sinistra, ad esempio, sarebbe orientata verso i diritti civili della "subalternità ", come i diritti LGBT o quelli di profughi e migranti. La destra, di controparte, sventola spesso la bandiera della sicurezza e della legalità (e vorremmo tralasciare le lotte per i diritti sull'ideologia cattolica, se non altro per decenza nei confronti del messaggio di Cristo, sempre di più massacrato da chi lo travisa e usa come arma e strumento politico).
Sergio Berlato (Fratelli d'Italia- AN) invita tutti i cittadini del Veneto ad aderire al Family Day, per "difendere la famiglia naturale e i valori condivisi dei cittadini del Veneto". Si getta altra benzina sul fuoco sul ddl Cirinnà sulle unioni civili, che in realtà non sono ancora matrimoni, né permettono agli omosessuali di vedere riconosciuto il loro amore sotto l'etichetta linguistica o giuridica di "famiglia".
A Berlato vorremmo chiedere, allora, per un momento, di fare "l'uomo di destra" e di combattere per la legalità , chiedendogli di vederla ancora una volta come la madre e la fonte di tutti i diritti sociali. Perché la questione unioni civili non è soltanto una battaglia ideologica, ma una necessità legislativa. L'Unione Europea l'ha detto chiaro e tondo: in Italia esiste un vuoto normativo, mancano le leggi sulle unioni civili. Che vanno fatte, per una questione di Diritti Umani. Diritti Umani, non ideologie sinistroidi. Approvare le unioni civili non significa far passare sottilmente o meno un'ideologia gender sotto la spinta massiccia di una presunta lobby gay. Significa fare passi avanti sulla strada del diritto civile e di una convivenza democratica. Che gli amici del Family Day si preoccupino di proporre, perché dire no, chiudere la testa e alzare la voce può servire sì a non vedere i problemi, ma di certo non li risolve.
Di seguito la nota di Sergio Berlato
Sergio Berlato consigliere regionale di Fratelli d'Italia-AN e coordinatore regionale del partito della
Meloni in Veneto, ha depositato una mozione presso il Consiglio Regionale invitando la Regione del Veneto a sostenere e ad aderire a qualsiasi iniziativa mirante a difendere la famiglia naturale, composta da un uomo/maschio e da una donna/femmina e dall' eventuale frutto del loro amore rappresentato dai loro figli. Nella mozione presentata dal Presidente della terza commissione consiliare permanente si ribadisce la chiara posizione di Fratelli d’Italia- AN in difesa della famiglia naturale che, una discutibile ideologia proveniente dalla sinistra politica, vorrebbe tentare di smantellare equiparandola alle unioni civili o ad altre unioni tra coppie gay .
Come già successo in altre occasioni, il consigliere Sergio Berlato invita la Regione a schierarsi, senza se e senza ma, a sostegno di qualsiasi iniziativa in difesa della famiglia naturale e in difesa del diritto dei più deboli ( i bambini) di crescere ed essere educati da una madre donna/femmina e da un padre uomo/maschio. La formale adesione al Family Day, organizzato per il 30 gennaio 2016 a Roma da tutte le associazioni in difesa della famiglia naturale, sarà un'ottima occasione per dimostrare quanto la Regione del Veneto possa concretamente schierarsi per difendere i valori condivisi dalla stragrande maggioranza dei cittadini del Veneto.
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Inoltre, il "ce lo chiede l'europa" ha stancato.
L'europa ci ha chiesto molte altre cose ed io mi chiedo: perché tutta questa fretta per fare questa legge nei confronti della quale lo stesso partito che l'ha proposta ha presentato degli emendamenti altamente restrittivi circa l'affidamento alle coppie omosessuali di bambini avuti con la pratica dell'utero in affitto?
Saluti