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Azienda Zero, Rolando: centrosinistra convochi Stati Generali salute cittadini

Di Citizen Writers Venerdi 18 Settembre 2015 alle 16:32 | 1 commenti

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Riceviamo da Giovanni Rolando, coordinatore area Progressista regionale e componente direzione regionale PD Veneto, e pubblichiamo

Con l’istituzione dell’Azienda Zero, prevista dal progetto di legge , pdl 23, del presidente della giunta regionale Zaia sulla sanità nella nostra regione, si supera il Piano Socio-Sanitario 2012-2016 approvato appena due anni fa dopo un lavoro complessivo e di coinvolgimento di tutti i soggetti durato un anno (LR 23 /2012).

Ovvero si abbandona l’integrazione socio –sanitaria che dovrebbe, al contrario, essere considerata come strategica, fondante. E viene abolita, la figura del direttore dei servizi sociali e mortificata la funzione  dei territori.

Zaia, con questo suo provvedimento, vorrebbe affidare  tutta l’organizzazione, la programmazione finanziaria  e l’attuazione sanitaria e socio- sanitaria ad una azienda di nuova istituzione: l’Azienda Zero.

Vengono meno di conseguenza le corrispondenti competenze delle ULSS.   Tutto il potere è affidato alla figura di un unico direttore generale.  Nominato da Zaia. Il quale nuovo direttore generale dell’Azienda Zero avrà il potere di nomina e revoca sia del direttore sanitario, sia  del direttore amministrativo. Il nuovo direttore generale dell’Azienda Zero avrà pure il potere di adottare tutti gli atti vincolanti il patrimonio ed il bilancio per < più di cinque anni>. Oltre ad esercitare altri poteri collegati come la nomina , da parte dello stesso direttore generale dell’Azienda Zero,  del Collegio sindacale , ovvero l’altro organo dell’Azienda stessa.

Tutte le risorse a Venezia, tutto il potere al soviet.

Il servizio ispettivo della sanità del Veneto inoltre,  sarà istituito dal presidente Zaia e non risponderà più al Consiglio regionale secondo la legge approvata nel 2010 ( LR 21/2010) ed attualmente in vigore.

Le risorse strumentali e finanziarie dell’intera Area Sanità e Sociale del Veneto verranno  trasferite all’Azienda Zero.

Dal 1.1 2016 la nuova legge voluta da Zaia  e dal suo governo monocolore  entrerà in vigore  e decorrerà dal 1.1. 2017.

Con questo si afferma e consolida il nuovo centralismo veneziano con tutto il potere ad un solo soggetto . Tutto il potere al soviet veneziano. Altro che federalismo, condivisione ed  equilibrio dei poteri istituzionale territoriali eletti dai cittadini.

Rischio  Mose: 280mila euro al giorno di tangenti in dieci anni. Da scongiurare.

Si sostiene infine che vi saranno minori spese per 70 milioni di Euro rispetto agli 8,5 miliardi di Euro della Sanità che costituiscono questi ultimi  al 70% del bilancio della Regione. Affermazione non surrogata, ad oggi, da alcun studio preventivo di fattibilità , da alcuna comparazione costi/benefici. Ancorché pressoché irrilevante in termini percentuali.

Dal 1.1. 2016 si riducono a sette le ULSS  restando confermati l’Azienda ospedaliera di Padova ,  l’Azienda ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’Istituto Oncologico Veneto.  Senza specificarne  l’ambito,  ovvero su quali bacini di utenza vengono ridisegnate le nuove sette ULSS: Dolomitica, Marca, Serenissima, Polesana,  Euganea, Berica, Scaligera.

Dopo lo scandalo del Mose affidato ad un’unica  gestione centralizzata che ha visto lievitare i costi    da 1,5 miliardo di Euro preventivato a 5,5 miliardi di Euro contabilizzati ad oggi,  con tangenti per un miliardo in dieci anni, corrispondenti a 280mila euro al giorno, non varrebbe forse la pena  riconsiderare l’impostazione di fondo del progetto di legge regionale presentato da Zaia all’indomani del suo insediamento a Venezia  palazzo Balbi?

Gli Stati Generali della Salute per il Veneto.

Penso che alla principale forza di opposizione in consiglio regionale, al centrosinistra ,  spetti il compito urgente di rendere evidenti tutte le notevoli criticità di questo progetto per riportarlo a regolarità ed impedire un provvedimento oggettivamente devastante della sanità del Veneto. Attraverso una vera e propria campagna popolare che metta in evidenza i pericoli, e con la  convocazione di veri  Stati Generali per la Salute aperti a tutti i cittadini e soggetti interessati avanzi le sue proposte per ricondurre a regolarità l’intero sistema  della sanità del Veneto, renderlo migliore e più efficiente.

La questione non è banale, perché mostra il fallimento di una strategia di comunicazione  fondata in parte su argomenti contraddittori e mendaci anche rispetto alla normativa di legge nazionale e statutaria della Regione, confutabile sotto l’aspetto della tecnicalità e in parte insignificanti come il risparmio di spesa tutto da dimostrare.  Con il rischio palese della lievitazione dei costi. Insomma una riforma, quella di Zaia della sanità veneta, stravolgente e nelle mani di un uomo solo al comando. E’  importante dunque che si vada ad una battaglia aperta e visibile per l’opinione pubblica;  il che vuol dire una mobilitazione popolare dal basso e un’azione incalzante dall’alto, nelle istituzioni regionali e comunali.


Commenti

Inviato Sabato 26 Settembre 2015 alle 19:03

Rolando, "il potere al soviet", non sarà il lapsus freudiano, di certi vecchi comunisti?
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