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La Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza (Legge del 1978, confermata dal referendum del 1981 con l'88% dei consensi) è tutt'ora largamente inattuata nel nostro paese, come premette nella nota che pubblichiamo Marina Bergamin della Cgil Vicenza, nonostante i ripetuti interventi del Consiglio europeo e il richiamo del comitato per i diritti umani dell'Onu. Eppure è una Legge molto seria, severa, puntuale, che ha riconsegnato alle donne il ‘diritto di scelta', sottraendole all'aborto clandestino. Questa legge ha previsto anche il ‘diritto all'obiezione di coscienza' e oggi esso riguarda a livello nazionale il 70% degli operatori con punte regionali che toccano il 90%, a livello Veneto il 77%, in alcune Ulss di Vicenza anche l'85%.

Anche la rete dei Consultori familiari che doveva accompagnare le donne nelle loro scelte e fare prevenzione ed educazione sessuale, si sono via via indeboliti e sono sempre meno punti di riferimento, in particolare, per le ragazze.

A livello vicentino abbiamo formalmente chiesto i dati riguardanti sia la Legge che l funzionamento dei Consultori e stiamo attendendo le risposte.

Al Governo nazionale e alla Regione Veneto di garantire:
- una puntuale verifica sullo stato di attuazione della legge 194.
- in tutte le Strutture ospedaliere personale e dirigenti medici non obiettori in grado di garantire il rispetto della Legge.
- risorse al servizio sanitario nazionale finalizzate al rilancio dei consultori.

La Cgil sta con tutte le donne e chiede che i loro percorsi di accoglienza e assistenza siano privi di ostacoli burocratici e immotivate sofferenze psicofisiche che si aggiungono in un momento di particolare difficoltà e fragilità per le donne.

Per questo la Cgil del Veneto ha organizzato un presidio giovedì 28 settembre p.v. dalle ore 10 alle ore 12 a Venezia, davanti al Palazzo Grandi stazioni con conferenza stampa finale del neo segretario generale del Veneto Christian Ferrari (clicca qui per volantino/documento).

Anche la Cgil di Vicenza sarà convintamente presente con uomini e donne della provincia.